1000 Miglia Green – In corsa con le elettriche per la sostenibilità

Fin dalle sue origini, nel 1927, la 1000 Miglia è stata votata alla promozione del progresso tecnico attuato attraverso l’adozione in gara, la sperimentazione e lo sviluppo di soluzioni tecniche innovative, destinate ad avere ricadute positive anche sulle auto per il grande pubblico. Del resto, è questo lo spirito che pervade da sempre le grandi competizioni automobilistiche, dalla Formula 1 alla 24 Ore di Le Mans. Un intento che permane nella 1000 Miglia anche ai giorni nostri, diventata una prova di regolarità per auto storiche che, in quanto tali, devono rimanere il più possibile fedeli alle loro caratteristiche originali. Ecco che allora gli organizzatori hanno pensato di affiancarle un evento, collaterale ma significativo, che sottolineasse le tendenze tecnologiche più recenti: la 1000 Miglia Green. Una competizione, cioè, che segue lo stesso percorso della gara con le medesime regole, ma che viene disputata con auto moderne, dotate di soluzioni avanzate nel campo della mobilità sostenibile: a oggi, dunque, auto elettriche.

Storia breve, ma intensa. La prima edizione della 1000 Miglia Green si è disputata nel 2019 e ha previsto tre tappe, per un percorso totale di circa 250 km: se si considera che, lo scorso anno, la sfida si è dipanata lungo tutti i quasi 2.000 chilometri dell’intera gara, risulta evidente quale sia stata l’evoluzione delle Bev in pochissimi anni. All’epoca le vetture iscritte completarono un percorso che andava da Brescia a Milano, passando da località come Bergamo, Merate e Monza; a vincere furono i grandi specialisti della regolarità Gian Maria Aghem e Rossella Conti, con una Tesla Model 3 Performance. Già l’anno successivo i chilometri previsti diventavano 1.800: fu, però, un’edizione davvero particolare della Freccia Rossa, spostata in ottobre a causa della pandemia di coronavirus. Star della Green, la Hyper Suv Vision 2030, concept a batterie disegnata, sviluppata e portata in giro per l’Italia da Fabrizio Giugiaro. Tornato il mondo alla normalità o quasi, la terza edizione della eco-gara si è disputata nel 21, snodandosi per 1.750 chilometri: a primeggiare, questa volta, è stata la Jaguar I-Pace di Stefano Orlandini e Dennis D’Amico.

Impegno totale. E arriviamo così alla quarta edizione della Green, quella del 2022, alla quale hanno partecipato quattro equipaggi di Quattroruote, a bordo di altrettante Bev (Audi Q4 e-tron, BMW i4, Mercedes EQE e Porsche Taycan Turbo S Cross Turismo), e l’ex pilota di Formula 1 Giancarlo Fisichella. Ed è stato proprio il nostro Mirco Magni, alla guida della Taycan, a imporsi, precedendo Fischella e Ferraglio con una Tesla Model 3 e Laura Confalonieri e Walter Poretti, sempre alfieri della nostra redazione, con la BMW a batterie.

Di nuovo in gara. La sfida, ora, si rinnova: anche quest’anno la 1000 Miglia Green affiancherà quella storica, anzi la precederà. Le vetture elettriche, infatti, saranno le prime a partire a ogni tappa, per seguire esattamente il percorso delle gara e disputare le medesime prove sui pressostati e di media fino a circa metà giornata; dopodiché, verrà dato agli equipaggi il tempo necessario per la ricarica degli accumulatori, prima del trasferimento, da effettuare rispettando l’orario di presentazione al controllo previsto alla fine di ognuna delle cinque tappe. Anche nel 2023 gli equipaggi di Quattroruote saranno in gara con quattro diverse Bev: Audi Q8 e-tron, Abarth 500e Cabrio, Polestar 2 e Volkswagen ID.Buzz. Una riprova del nostro impegno a fianco della manifestazione e delle iniziative per la mobilità sostenibile, che, tra l’altro, prevedono anche l’organizzazione per giovedì 8 giugno (dalle 10 alle 13) del Green Talk, un momento d’incontro (visibile anche in diretta streaming) dedicato alle sfide tecnologiche che la filiera europea dell’automotive dovrà affrontare in vista degli appuntamenti del 2030 (Fitfor55) e del 2035 (lo stop alle vetture endotermiche).

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