2035 – Le auto endotermiche sopravviveranno con gli e-fuel: c’è l’accordo con la Germania

I motori endotermici sopravviveranno al 2035, a patto di utilizzare solo ed esclusivamente i carburanti sintetici (noti come e-fuel) caldeggiati dalla Germania. Ed è proprio all’intesa con i tedeschi, necessaria per superare lo stallo istituzionale venutosi a creare sulla svolta elettrica dell’Unione, che si riferisce il tweet odierno del vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans: “Abbiamo trovato un accordo con la Germania sull’impiego degli e-fuel nelle automobili”, ha scritto il politico, che è anche responsabile del Green Deal di Bruxelles. “Lavoreremo per ottenere quanto prima l’adozione delle norme in materia di CO2 per le auto, per poi dare velocemente seguito alle misure giuridiche necessarie”. In buona sostanza, il futuro delle quattro ruote non sarà più esclusivamente elettrico.  

L’endotermico vive, Berlino esulta. Il bando delle nuove auto alimentate a diesel e a benzina previsto a partire dal 2035, disposizione che avrebbe di fatto lasciato spazio solo alle auto a batteria, verrà dunque integrato dalla deroga sugli e-fuel chiesta dalla Germania: una (parziale) delusione per l’Italia, che promuoveva anche il via libera ai biocarburanti (qui spieghiamo le differenze tra questi ultimi e gli e-fuel), già bocciati dallo stesso Timmermans. Comprensibile la soddisfazione dei tedeschi e del loro ministro dei Trasporti, Volker Wissing, che canta vittoria e sintetizza così il succo della vicenda: “I veicoli dotati di motore a combustione potranno essere immatricolati dopo il 2035 se utilizzeranno unicamente carburanti neutri in termini di emissioni di CO2”.  

I prossimi passaggi. Dopo l’intesa “teutonica”, la roadmap verso l’adozione definitiva del provvedimento europeo sul 2035 prevede la discussione degli ambasciatori aggiunti, calendarizzata per lunedì 27 marzo, e il voto del Consiglio Energia di martedì 28, chiamato a esprimersi sul pacchetto emendato proprio con la norma sugli e-fuel. Il voto della Germania è quindi garantito e a questo punto la contrarietà degli altri Paesi scettici, tra cui la stessa Italia, non potrà più fare la differenza.