24 Ore di Daytona – Pneumatici tra prestazioni e sostenibilità
Questa 63esima edizione della 24 Ore di Daytona è particolarmente anomala per le temperature che, a causa delle forti raffiche di vento, superano di poco lo zero percepito. “Daytona è un circuito atipico a causa dei banking”, ci spiega Raymond Cotton, direttore Michelin Motorsport North America. “L’asfalto non è particolarmente abrasivo, ma le vetture scaricano importanti carichi aerodinamici sulla struttura interna della gomma, imponendole forti deformazioni”. I pneumatici del costruttore francese sono ai piedi di tutte le vetture del campionato Imsa: “Quest’anno, le variazioni termiche richiedono mescole adatte,” aggiunge il manager. Per questa ragione, durante la notte l’Imsa ha autorizzato l’uso di coperture più soft rispetto alle medie. Una delle chiavi per la vittoria sarà trovare la giusta finestra temporale per passare da una mescola all’altra. Sempre secondo i tecnici di Michelin, le coperture potranno garantire giri costanti senza subire particolare degrado. Le gomme di quest’anno sono un’evoluzione degli pneumatici del 2024 e sono utilizzate sia per il Campionato Imsa, che nel Fia-Wec.
Lavorare a stretto contatto con i produttori di automobili iscritti a questi campionati ha permesso a Michelin di evolvere anche le coperture dedicate alle vetture di serie. Per esempio, la nuova Ferrari F80, concepita su ispirazione della 499P che ha vinto due anni consecutivi a Le Mans, è equipaggiata con gomme Michelin realizzate con largo uso del simulatore, esattamente come accade per i pneumatici da corsa. Per il campionato Imsa, sono previste quattro tipologie di coperture, tre livelli di slick e una scolpita rain. Michelin lavora non solo sulle mescole, ma anche sulla costanza di esercizio, puntando ad allungare la resa chilometrica; inoltre, il regolamento tecnico Imsa prevede l’uso di un solo tipo di gomme per ogni gara, con l’eccezione di questa edizione di Daytona, dove le condizioni climatiche hanno imposto maggiore flessibilità. Una strategia unificata, adottata da Michelin per garantire prestazioni ottimali su circuiti dalle caratteristiche molto diverse, ha prodotto anche benefici ambientali, grazie a un uso ridotto di pneumatici. “L’attenzione di Michelin verso la sostenibilità ambientale,” aggiunge Cotton, “si traduce anche in una allocazione minore del 20% di gomme che i team utilizzano durante il weekend di gara.” Ogni decisione, dai pit stop alla gestione degli stint, sarà studiata per minimizzare i tempi e massimizzare la resa. La chiave per la vittoria sarà la comunicazione costante tra piloti, ingegneri e muretto box, un elemento che si rivela decisivo per affrontare con successo una delle gare più iconiche del panorama endurance.