Acc – “Le elettriche crescono lentamente, dobbiamo adattare i piani al mercato”
Automotive Cells Company (Acc) ha diffuso un comunicato denso di dettagli per spiegare la decisione di congelare il progetto per la gigafactory di Termoli e di interrompere le trattative con i sindacati per la riconversione della fabbrica di motori molisana. In sostanza, la joint venture per le batterie tra Stellantis, Mercedes-Benz e Saft (gruppo TotalEnergies) attribuisce i nuovi sviluppi alla necessità di adeguare i propri piani al rallentamento del mercato delle elettriche e al rafforzamento delle produzioni di ibride da parte del gruppo guidato da Carlos Tavares.
Crescita lenta. In primis, per Acc il processo di elettrificazione “è più lento del previsto”, soprattutto sul fronte Bev: tra i “molteplici” fattori, la joint venture cita “i prezzi elevati dovuti ai costi dei materiali e ai costi di produzione e di sviluppo, che creano pressioni competitive”. Pertanto, i piani di industrializzazione e lo sviluppo dei prodotti “devono essere adattati alle condizioni di mercato e al percorso di elettrificazione in particolare di Stellantis, che vedrà un rafforzamento della produzione di veicoli mild hybrid in Italia e il contestuale aumento della produzione di motori per questi veicoli nel loro stabilimento di Termoli“. La transizione, insomma, sarà “graduale”-
Nuove chimiche per le batterie. Inoltre, la joint venture conferma l’intenzione di “ampliare lo spettro delle sue tecnologie”, avviando “una nuova fase di ricerca e sviluppo” per “aggiungere una chimica a basso costo alle attuali batterie. Questo rafforzerà la posizione di Acc nel lungo termine, con l’obiettivo di ampliare il portafoglio di prodotti/tecnologie nel segmento a basso costo per aumentare la propria resilienza alle future esigenze del mercato. Per essere in grado di industrializzare questi prodotti più convenienti, Acc prevede di posticipare i tempi di costruzione di Termoli”. Il tavolo coi sindacati sarà riaperto “tra la fine del 2024 e l’inizio del prossimo anno, il tempo necessario per condurre gli studi necessari su queste nuove tecnologie”.