Alfa Romeo – Giulia e Stelvio restyling: nuovo sguardo, stesso (grande) piacere di guida
La linea è rimasta quella elegante e muscolosa di sempre. Adesso, però, ci sono uno sguardo nuovo – a matrice attiva di Led di serie – e la strumentazione digitale configurabile. Come sulla Tonale, l’Alfa Romeo introduce anche su Giulia e Stelvio la tecnologia Nft, che riporta in maniera sicura le informazioni relative alla storia del singolo esemplare. Tre motori in gamma (due diesel e un benzina) e quattro allestimenti, più la serie limitata “Competizione”. Prime consegne da febbraio.
Dice no alla scossa. In tanti aspettavano il restyling della Giulia e della Stelvio. E in tanti pensavano che, insieme al facelift, sarebbero arrivate le motorizzazioni mild hybrid. Così non è stato. Sia Giulia, sia Stelvio hanno mantenuto la gamma di propulsori tradizionale, con il diesel da 160 o 210 cavalli e il benzina da 280. L’aggiunta di un sistema a 48 Volt, infatti, avrebbe determinato un taglio alla CO2 emessa non sufficiente a giustificare l’inevitabile aumento di prezzo connesso all’ibrido leggero. A maggior ragione parlando di una plug-in, per la quale avrebbero dovuto completamente riattrezzare la piattaforma Giorgio. E, visti i costi industriali che implica l’operazione, in sostanza il gioco non vale la candela.
Sarà solo elettrica. Quindi, l’impressione è che il Biscione guardi già avanti, verso l’annunciata svolta elettrica. L’ultimo modello (anche) endotermico arriverà nel 2024: dovrebbe essere la B-Suv. Le nuove generazioni di Stelvio e Giulia, previste oltre quella data, cadranno dunque in piena fase di pensionamento del motore a combustione. E saranno, con ogni probabilità, dei modelli full electric.
Fari 3+3. Detto questo, se vi siete persi le anticipazioni di fine ottobre 2022, con tutti i dettagli del restyling, facciamo un ripasso. Su tutti spicca il nuovo muso o, per meglio dire, i nuovi fari con tecnologia a matrice attiva di Led ispirati al design della Tonale, con tre elementi grafici per lato. Un richiamo, volendo citare il passato, alla SZ del 1991. Aguzzando la vista si scorgono pure nuove griglie che consentono di aggiornare – non stravolgere – il classico motivo del trilobo, mentre al posteriore è stata rivista la grafica dei fari, già a Led, con copertura trasparente sulla Stelvio e fumé con elementi nero lucido sulla Giulia.
Arrivano gli schermi. Ditemi quello che volete, ma agli schermi piatti e senz’anima delle plance più hi-tech preferisco ancora il disegno e il calore di una plancia tradizionale. E poi, i display ci sono anche su Giulia e Stelvio. Basta accendere il quadro per veder animarsi uno schermo da 12,3 pollici ad alta risoluzione con grafiche personalizzabili (Evolved, Relax ed Heritage), con una logica del tutto simile a quella della Tonale. Poco più a destra c’è lo schermo dell’infotainment da 8,8 pollici basato sulla piattaforma Android Automotive, con aggiornamenti over-the-air e connessione remota tramite app. Inoltre, proprio come sulla C-Suv, l’Alfa introduce anche su Giulia e Stelvio la tecnologia Nft, che riporta in maniera sicura le informazioni relative alla storia del singolo esemplare.
Su strada. Ancora una volta, però, è la dinamica di guida – sia per la berlina, sia per la Suv – che rimane uno dei punti chiave del progetto. Ci vuole poco ad accorgersene: sterzo preciso, diretto, avantreno svelto, un telaio sano e un cambio a otto marce by ZF che lavora sempre puntuale, dolce quando serve, cattivo e rapido quando si setta la modalità di guida più sportiva. Entrambe te le senti cucite addosso, pronte a eseguire quello che chiedi loro, con una disinvoltura ancora sconosciuta alle rivali. Peccato solo che, una volta di più, l’ESP non sia disattivabile. Non c’è verso di assaporare appieno le gioie della trazione posteriore. I grande paddle di alluminio non sono più una novità, certo; ma le due leve, così come il tasto rosso dello Start/Stop sul volante (come le Ferrari), le cuciture a contrasto dei sedili che profumano di vera pelle, beh: tutte queste cose colpiscono ancora il cuore degli appassionati, facendoti pensare subito di essere a bordo di un’Alfa.
Pochi motori. Come detto, qui non c’è elettrificazione: i clienti potranno scegliere solo tra il 2.2 diesel da 160 CV a trazione posteriore, il 2.2 diesel da 210 CV o il 2.0 turbobenzina da 280 CV, entrambi con la trazione integrale Q4 e abbinati alla trasmissione automatica. Per il momento, non ci sono informazioni sull’aggiornamento delle sportive Quadrifoglio. Né sono state citate, nella nota stampa di accompagnamento al lancio, le varianti diesel da 190 CV e benzina 200 CV precedenti il facelift.
La serie limitata. Parlando di allestimenti, invece, una novità c’è: è la versione Competizione. Basata sull’allestimento Veloce, si piazza al top dell’offerta per il Grigio Opaco Moon Light, per le pinze dei freni rosse, i cerchi di lega da 20″, i rivestimenti di pelle nera con cuciture rosse per sedili e plancia, l’impianto audio Harman Kardon, i vetri oscurati e le sospensioni attive.
Versioni e prezzi. Seguendo ancora una volta l’esempio della Tonale, l’Alfa Romeo ha previsto per le rinnovate Giulia e Stelvio una gamma semplificata, composta da quattro allestimenti denominati Super, Sprint, Ti e Veloce. I prezzi? Da 47.050 euro la Giulia e da 53.150 euro per la Stelvio.