Auto blu – Calano del 18% quelle con autista ma cresce la flotta complessiva

Calano del 17,8% le auto con autista delle pubbliche amministrazioni: erano 2.371 nel censimento 2020 (dati al 31 dicembre 2019) e sono scese a 1.961 nella fotografia scattata quest’anno (dati al 31 dicembre 2020). Complessivamente, però, le vetture in uso alle pubbliche amministrazioni, comprese le cosiddette auto grigie, cioè le normali auto di servizio come quelle degli uffici tecnici comunali o delle polizie municipali, sono aumentate del 3,7%, passando da 25.668 a 26.627. Limitando l’analisi alle sole auto blu, invece, sono in crescita le cosiddette blu-blu, cioè in uso esclusivo con autista, aumentate del 3,8% (707 a 734) mentre quelle in uso non esclusivo con autista sono diminuite da 1.664 a 1.227 (-26,3).

Solo un ente su tre ha risposto. Questi numeri, tuttavia, non fotografano perfettamente la realtà italiana, visto che gli enti che hanno adempiuto all’obbligo di comunicazione dei dati, previsto da una legge del 2011 disciplinata da un decreto del presidente del consiglio del 2014, obbligo inceppato nel 2020 causa Covid e sbloccato quest’anno per iniziativa del ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, continuano a calare: erano stati 8.366, l’82% del totale, nel 2019, sono scesi a 7.074 (il 70%) l’anno successivo per attestarsi a 6.693 (il 66%) quest’anno. Ed è forse questa la vera notizia del “Censimento 2021 delle autovetture di servizio delle pubbliche amministrazioni” realizzato da Formez PA per conto del ministero della P.A.: rispetto ad appena due anni fa, gli enti che hanno rispettato la legge sono diminuiti del 20%.

Maglia nera a Regioni, Province e Comuni. Le istituzioni che in misura maggiore si sono sottratte all’obbligo della cosiddetta legge Brunetta sono i consigli delle regioni e delle Province autonome. In questo ambito addirittura il 44% delle 25 amministrazioni non ha risposto. Seguono gli “altri enti” (Consorzi di enti locali, Comunità montane, Agenzie regionali, Parchi, Autorità portuali) con il 42% (591 inadempienti), la Sanità con il 35% (89 non rispondenti) e i Comuni con il 33%: in questo ambito, ben 2.625 amministrazioni locali si sono incredibilmente sottratte all’obbligo.

Solo lo Stato rispetta la legge. Il 100% di risposte, invece, è arrivato solo da parte delle amministrazioni dello Stato ma percentuali relativamente alte sono state raggiunte anche dalle università pubbliche (89%), province e città metropolitane (82%) e Comuni capoluogo di Provincia (81%). Semplificando al massimo, più l’ente è centrale e importante e più adempie all’obbligo di legge, più è periferico e locale e più tende a sfuggire. Anche perché, va detto, la norma non prevede sanzioni significative per gli inadempienti se non una limitazione della spesa per l’acquisto, il noleggio e la manutenzione di auto, che non deve superare la metà di quanto speso nel 2013

La media di auto per ente sale da 3,6 a 4. Tornando ai dati del censimento 2021, un dato che emerge è l’aumento della densità di auto censite: mentre nel 2020 risultavano 3,63 auto per ogni ente “rispondente”, nel 2021 sono salite a 3,98, praticamente lo stesso livello del 2019 (4,01). Ma, come detto, il dato è da prendere con le molle visto che un’amministrazione su tre non ha dato risposte.

Auto blu-blu: giù lo Stato, su i Comuni e la Sanità regionale. Se si limita l’analisi alle auto blu-blu, cioè a quelle in uso esclusivo con autista, i cali più significativi registrati tra il 2020 e il 2021 sono da attribuire alle amministrazioni dello Stato, il cui parco macchine è passato da 23 a 20 unità, delle Regioni e Province autonome (scese da 54 a 43 mezzi, ma in questo caso gli enti che hanno risposto sono diminuiti da 33 a 31), delle Province e delle città metropolitane (da 34 a 27 vetture ma anche qui gli enti che hanno risposto sono diminuiti da 87 a 83) e degli altri enti (da 107 a 27 vetture e in questo caso gli enti che hanno risposto sono diminuiti di poco, da 812 a 808). Stabili i parchi di auto blu-blu delle autorità indipendenti (1) e delle università pubbliche (25) mentre sono in aumento quelli dei Comuni, da 275 a 351 (+27,6%), con i municipi capoluogo che passano da 47 a 70 (+49%), quelli delle istituzioni sanitarie, da 162 a 208 (+28,4%), degli enti pubblici nazionali (da 20 a 22, il 10% in più) e delle agenzie fiscali (da 2 a 4, il 50% in più).

Brunetta: 11 anni fa erano 600 mila. “Abbiamo avviato il censimento nel 2010, durante la mia precedente esperienza a Palazzo Vidoni”, ha commentato il ministro della Pubblica amministrazione Brunetta. Non c’è paragone: undici anni fa eravamo al primo posto nel mondo, con circa 600mila auto blu e grigie, ovvero 10mila per milione di abitanti. Oggi si sono ridotte a meno di 30mila in tutto. Ma non si deve abbassare la guardia. Si può migliorare ancora, e la trasparenza serve proprio a questo: è un fattore di efficientamento del sistema”.