Auto blu – Nel 2021 sono aumentate, anzi no
Aumentano del 12,3% le auto blu e grigie utilizzate pubbliche amministrazioni italiane al 31 dicembre 2021. Ma si tratta di un incremento apparente, dovuto al sensibile aumento, +21,6%, di enti che hanno risposto all’appello del ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta. In realtà più che di un appello si tratta di un obbligo di legge, ma ancora oggi un gran numero di amministrazioni, incredibilmente, elude l’adempimento. Nell’ultima rilevazione lo a fatto il 20% contro il 34% dell’anno precedente.
Camere di commercio e sanità latitano. A brillare in questa poco onorevole prassi sono le camere di commercio (31%), gli enti sanitari come Asl, policlinici e istituti ospedalieri (29%) e le agenzie fiscali (25%). Al contrario, spiccano per correttezza le amministrazioni dello Stato, le autorità amministrative indipendenti e le città metropolitane. Tutte le amministrazioni che fanno parte di queste tre categorie hanno risposto al censimento. Ma percentuali molto alte di adesione vantano anche le province (93%) e le giunte regionali (91%).
Quasi 30 mila vetture. Ciò detto, vediamo, in sintesi, cosa emerge dal rapporto diffuso oggi dal dicastero di Corso Vittorio Emanuele II. Complessivamente, le auto nella disponibilità di 8.142 tra ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici, regioni, comuni, città metropolitane, aziende sanitarie, camere di commercio, università pubbliche, comunità montane e altri enti minori sfiorano le 30 mila unità (29.894), 3.267 in più rispetto al censimento precedente a cui, però, come detto, avevano risposto solo in 6.693. Per confrontare dati così diversi, dunque, bisogna ricorrere a un altro indicatore: il numero medio di auto, che è sceso, in un anno, da 3,98 a 3,67. Una tendenza che va avanti da tempo, visto che nel 2019 ogni ente aveva, in media, 4 macchine.
S’impennano comuni non capoluogo e sanità. L’aumento più significativo di si registra nei comuni non capoluogo (+1.227 “pezzi”), seguono la categoria “sanità” (+966), quella “altri enti” (+871), le province e città metropolitane (+118) e le regioni e province autonome (+71). In discesa, invece, i comuni capoluogo (76), le agenzie fiscali (42), le università pubbliche (28) e le camere di commercio (12).
Quelle con autista sono solo l’8%. Per quanto riguarda l’utilizzo, quelle destinate a uno o più servizi senza autista, le cosiddette auto grigie, rappresentano il 92% (27.462 esemplari); il restante 8% (2.432) è invece a uso esclusivo o non esclusivo con autista, le cosiddette auto blu.
Il 73% è di proprietà. Relativamente al titolo di possesso, rimane prevalente la proprietà: 21.913 macchine, pari al 73% del parco complessivo. Quelle a noleggio con e senza conducente sono 7.339 e la percentuale si assesta al 25%, un punto in più rispetto all’anno precedente, mentre resta del tutto residuale la percentuale di vetture in leasing e comodato, che rappresentano il 2% del parco complessivo per un totale di 642 auto.
Nei comuni il 79% della flotta. Infine, la distribuzione di questa gigantesca flotta è concentrata prevalentemente nelle amministrazioni comunali (, che rappresentano il 79% degli enti che hanno risposto al censimento e che dispongono del 39% delle macchine), e sugli enti del settore sanità (aziende sanitarie, ospedaliere, policlinici), che detengono il 27% del parco auto complessivo. Il 13% è assorbito dalla categoria “altri enti”, mentre percentuali più basse riguardano i comuni capoluogo (8%), le regioni e le province autonome (5%), le province (3%), le amministrazioni dello stato, gli enti pubblici nazionali, le città metropolitane, le università con l’1%. Si collocano sotto l’1% le agenzie fiscali, le autorità amministrative indipendenti, le camere di commercio.