Auto elettriche – Il leasing sociale piace ai francesi
Il “leasing social”, uno degli strumenti varati dal governo francese per stimolare e sostenere l’adozione della mobilità elettrica in Francia e fortemente sostenuti dal presidente Emmanuel Macron, ha generato un forte interesse tra i cittadini transalpini, al punto da spingere il ministro della Transizione energetica, Agnès Pannier Runacher, a parlare di un “vero successo” a pochi giorni dall’attivazione della piattaforma dedicata. Lo dimostrano i numeri forniti a diverse testate e su X dalla stessa Pannier Runacher: “80 mila persone si sono registrate sulla piattaforma per chiedere di essere ricontattate, cosa che abbiamo fatto”, ha spiegato il ministro a FranceInfo. Un milione circa, invece, i collegamenti al sito.
Stock limitato. Ora, bisognerà solo capire quanto l’interesse dimostrato dagli iscritti si trasformerà in contratti firmati e, soprattutto, quante domande saranno approvate: al momento, per ammisione della stessa Pannier Runacher, gli 80 mila iscritti hanno completato la registrazione solo per chiedere le necessarie informazioni. Inoltre, non ci sono ancora numeri sufficienti per capire quali dovranno essere intraprese nelle prossime settimane: “Non conosciamo ancora il numero esatto degli ordini”, ha precisato Pannier Runacher, sottolineando la necessità di apportare a breve delle modifiche, soprattutto sulla flotta di veicoli disponibili: per quest’anno, lo stock è infatti limitato a 25 mila veicoli. Tuttavia, il governo si è già mosso per aumentare le disponibilità. “In effetti, avevamo prenotato 25 mila veicoli, ma posso dire di aver contattato nuovamente i produttori” per ottenere qualcosa in più, ha precisato il ministro. Dunque, l’interesse c’è ed è anche forte, ma le prenotazioni effettive sono tutt’altra cosa e solo con dati concreti i costruttori potranno soddisfare eventuali richieste del governo. Per ora, solo Stellantis si è detta “pronta a inserire più veicoli nel sistema” a condizione, però, che “i francesi diano un seguito al loro interesse”.
Lo strumento. D’altro canto, bisogna anche dire che lo stesso strumento ha delle limitazioni, a partire dalla platea dei beneficiari: il “leasing social”, come è chiamato in Francia, sarà inizialmente a disposizione dei cosiddetti “actifs gros rouleurs”, ossia persone che percorrono più di 8 mila chilometri all’anno o vivono a più di 15 chilometri dal luogo di lavoro. Inoltre, vi è un limite di reddito fissato a 15.400 euro. Lo strumento prevede un contributo statale di 13 mila euro e un canone mensile di poco meno di 100 euro (150 euro in caso di auto familiari), ma sono esclusi costi per la manutenzione e polizze assicurative. Non è richiesto alcun anticipo ed è previsto che il contratto duri tre anni con opzione di rinnovo per un ulteriore anno. Tuttavia, diverse Case hanno già lanciato promozioni più convenienti: per esempio, la Renault sta promuovendo un’offerta sulla Twingo elettrica da 40 euro al mese (manutenzione inclusa), poco meno dei 54 euro di un’analoga proposta sulla Citroën ë-C3, dei 79 euro per la Fiat Nuova 500 o dei 119 euro per la Opel Mokka. Il leasing è aperto anche ai veicoli elettrici usati con meno di tre anni e mezzo e perfino a termiche sottoposte a retrofit.
Anche in Italia? Il successo, o presunto tale, dello strumento francese potrebbe ora rafforzare l’ipotesi che un’analoga misura venga introdotta anche in Italia. Se ne parla ormai da diverse settimane, ma bisogna aspettare almeno fino alla fine di gennaio per avere delle conferme. Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha già anticipato il possibile varo di un apposito dpcm per introdurre nuovi incentivi sulle auto alla spina e, per l’appunto, un leasing con caratteristiche molto simili a quelle francesi. Si vocifera di un plafond da 50 milioni di euro per favorire il noleggio a lungo termine di un’elettrica per almeno tre anni, di un canone mensile tra 75 e 125 euro e di una platea di beneficiari limitata alle famiglie a basso reddito. Il leasing, proposto dall’Aci e sostenuto da Urso, potrebbe, però, incontrare delle difficoltà di ottenere il via libera in seno al governo visto quanto affermato dal ministro dei Trasporti, Matteo Salvini: “Il principio è sacrosanto, vediamo come metterlo a terra senza esporci a controindicazioni. Vedendo l’uso e l’abuso di certi strumenti in Italia, quando ho sentito Isee e auto in sharing mi è venuta in mente una sorta di auto di cittadinanza o bonus facciata e ho detto ‘aspettate un attimo’”.