Auto elettriche – Unione europea: le batterie dovranno essere “più sostenibili e sicure”
Il Parlamento europeo e il Consiglio Ue hanno raggiunto un “accordo politico provvisorio” per rendere le batterie (delle auto elettriche, ma non solo) immesse sul mercato continentale “più sostenibili, circolari e sicure”. L’intesa, che ora deve solo essere adottata formalmente dalle due istituzioni continentali, si basa sulle proposte presentate nel 2020 dalla Commissione europea per rivedere le direttive comunitarie e adeguarle alle “nuove condizioni socioeconomiche e agli sviluppi tecnologici, dei mercati e degli usi delle batterie”.
Cosa cambia. La proposta di revisione, da collegare al cosiddetto Green Deal, punta a ridurre l’inquinamento, ad aumentare la sostenibilità delle batterie nell’intero ciclo di vita (dall’approvvigionamento dei materiali fino al riciclaggio e al riutilizzo), a promuovere lo sviluppo di un’industria competitiva e a sostenere la transizione e l’indipendenza energetiche. A tal fine, è previsto che, una volta entrata in vigore la relativa legislazione e a partire dal 2024, vengano introdotti gradualmente degli specifici requisiti di sostenibilità in materia di “impronta di carbonio, contenuto riciclato, prestazioni e durata”.
Nuovi target. Inoltre, le aziende dovranno adeguarsi, già entro la metà del 2025, a un più ampio quadro normativo sulla responsabilità industriale. Saranno infatti introdotti obiettivi di raccolta delle batterie usate sempre più elevati: per gli accumulatori dei mezzi di trasporto leggeri il target sarà del 51% nel 2028 e del 61% nel 2031. Tutte le batterie raccolte dovranno essere riciclate e, al termine della loro vita utile, dovranno essere garantiti elevati livelli di recupero, in particolare di materiali pregiati come rame, cobalto, litio, nichel e piombo, che dovranno essere reimmessi nell’economia. L’obiettivo di recupero per il litio sarà del 50% entro il 2027 e dell’80% entro il 2031. Inoltre, le aziende che immettono batterie nel mercato interno dovranno dimostrare “che i materiali utilizzati per la loro fabbricazione siano stati acquistati in modo responsabile”. Pertanto, dovranno essere “identificati e mitigati” i rischi sociali e ambientali associati all’estrazione, alla lavorazione e al commercio delle materie prime utilizzate per la produzione delle batterie”.