Auto schilometrate – La truffa si può prevenire grazie al web

Dal web arriva un’arma contro le truffe delle auto schilometrate, vetture usate che vengono vendute a prezzi superiori a quelli di mercato perché paiono meno spremute di quanto siano, magicamente ringiovanite: una piaga che crea gravi danni ai consumatori. A seguito di un servizio della nota trasmissione TV di Canale 5 Striscia la Notizia, il portale dell’Automobilista (sito del ministero delle Infrastrutture, dal quale è possibile visualizzare i km percorsi da un’auto usata) ha corretto le proprie logiche di funzionamento e ora può snidare le frodi delle vetture che hanno più chilometri di quanto dichiarato.

Come funzionava. Fino a ieri, per organizzare la truffa i furbetti sfruttavano un bug del portale, che calcolava il chilometraggio dell’auto in base all’ultima targa applicata: bastava dunque sostituire la placca alla macchina da vendere, effettuare la revisione periodica obbligatoria, e il chilometraggio effettivo spariva dal registro del sito. Il portale del ministero, infatti, non registrava lo storico delle revisioni precedenti col relativo numero di chilometri: così, a quell’auto il venditore assegnava in modo fraudolento una percorrenza inferiore. Dall’altra parte, il potenziale compratore che desiderava conoscere gratuitamente il chilometraggio dell’usato da comprare, si imbatteva in un dato fasullo, inferiore a quello reale, andando a pagare il mezzo molto più del suo valore. L’unica alternativa per sfuggire a questo inconveniente, era rivolgersi al Pubblico registro automobilistico (Pra): ma la visura è a pagamento e le procedure sono più lunghe.

Cosa è cambiato ora. Dopo che il problema è stato portato alla luce, il ministero si è attivato per risolverlo: ora, infatti, lo storico di un’auto è ricostruito anche a partire dal numero di telaio, che viene associato a tutte le targhe avute dal veicolo. Il cambio di placca, quindi, non basta più a far “sparire” i km e il potenziale compratore non può più essere ingannato in questo modo. Striscia la Notizia ha mostrato un caso esemplare, con un’auto che alla revisione del 2020 aveva più chilometri rispetto al 2023: un chiaro tentativo di truffa, un bidone da cui stare alla larga.

“Ci sono voluti sette anni”. Un bel passo avanti verso la trasparenza in materia di revisioni e di compravendita dell’usato ci spiega Diego Brambilla, rappresentante nazionale del sindacato FederIspettori, anche se per avere un servizio accettabile da parte del ministero ci sono voluti sette anni. Addirittura, nel primo sistema disponibile, il chilometraggio della revisione sostituiva il precedente: i truffatori effettuavano revisioni molto prima della scadenza. Per paradosso, uno sito teoricamente a favore dei consumatori si trasformava in uno strumento a favore dei furbetti’ dell’usato ringiovanito ha commentato Brambilla.