Autostrade – Telepass vs UnipolMove, battaglia al casello: il nostro confronto

La trentennale solitudine del Telepass (i primi utilizzi risalgono al periodo intorno a Italia 90, il Mondiale di calcio ospitato dal nostro Paese) è finita. Da marzo, in forma prima sperimentale, poi più allargata (al ritmo di 10-15 mila apparecchi consegnati agli utenti ogni settimana), è disponibile UnipolMove, un nuovo sistema di pagamento elettronico del pedaggio, proposto dal gruppo assicurativo UnipolSai. Un fatto rivoluzionario, rispetto al monopolio di cui aveva finora goduto il sistema ideato e commercializzato da Telepass, società della holding Atlantia, da tempo estranea al perimetro di Autostrade per l’Italia e quindi non interessata dalla recente cessione di quest’ultima alla Cassa depositi e prestiti e a un gruppo di fondi d’investimento. il punto di arrivo di un percorso di liberalizzazione iniziato nel 2019 e arrivato a maturazione soltanto ora, per gli inevitabili tempi di messa a punto del dispositivo e della sua certificazione. Un’apertura del mercato dei pagamenti elettronici del pedaggio che consentirà, nel prossimo futuro, la discesa in campo di altri operatori (per esempio Mooney del gruppo Intesa Sanpaolo) e che porterà a forme di concorrenza benefiche, almeno si spera, per i consumatori, in termini di costi e quantità di servizi offerti. Questo perché, già da qualche tempo, Telepass non è più soltanto un apparecchio con cui regolare il pedaggio autostradale (e molti parcheggi convenzionati) in Italia e in altri Paesi europei (Francia, Spagna e Portogallo), ma è di fatto un istituto di moneta elettronica, utilizzabile per il pagamento di servizi tra i più disparati (vedere la tabella qui sotto) e riconosciuto per questo dalla Banca d’Italia. Una strada che, ovviamente, seguirà anche UnipolMove, sviluppando i limitati servizi extra oggi disponibili.

Una corsia, due apparati. Quello che è importante sapere è che l’apparecchio di UnipolSai si usa esattamente con le stesse modalità del Telepass. Il contratto può essere sottoscritto attraverso il sito unipolmove.it, alle Coop, nelle banche convenzionate o in una delle 2.500 agenzie di assicurazione UnipolSai; la “scatola”, da apporre sul parabrezza della vettura, funziona in tutte le corsie Telepass dei caselli autostradali che riportino il simbolo dell’Unione Europea. A oggi, è praticamente utilizzabile ovunque, con due sole eccezioni: la Superstrada Pedemontana Veneta, arteria a pedaggio che, una volta completata, collegherà l’A4 Torino-Trieste da Montecchio Maggiore (VI) con l’A31 Rovigo-Piovene Rocchette e con l’A27 Venezia-Belluno, all’altezza di Conegliano; e i tronchi di competenza del Consorzio autostrade siciliane (che gestisce la Messina-Palermo, la Messina-Catania e la Siracusa-Gela). L’utente che sceglie UnipolMove, quindi, deve seguire ai caselli la stessa segnaletica indirizzata agli utilizzatori del Telepass, la cui indicazione (che è una denominazione commerciale) è destinata a venire sostituita da una più generica: al momento, non si sa ancora quale (Telepedaggio? Pedaggio elettronico?). Sarà, comunque, una decisione presa collegialmente dalle società concessionarie e dalla loro associazione Aiscat. Telepass, però, giustamente auspica che venga mantenuto il colore giallo fin qui impiegato come fondo per la segnaletica, avendo ormai i guidatori maturato un’abitudine al proposito.

Pacchetti differenziati Agli utenti, dunque, toccherà scegliere di quale apparecchio munirsi, badando ai costi, ma anche agli eventuali sconti sulle tariffe autostradali talvolta previsti per gli utilizzatori e ai servizi offerti. Oggi Telepass conta già circa 7 milioni di utenti, UnipolMove nutre l’ambizione di arrivare a quota 2 milioni entro il 2024, la metà dei quali, spiega Giacomo Lovati, chief beyond insurance officer di UnipolSai, procurati dai nostri agenti, che possono contare su 10 milioni di automobilisti assicurati con noi. C’è anche l’idea di utilizzare i dati dei 4,2 milioni di scatole nere montate sui veicoli italiani dalla compagnia assicuratrice, che permettono di conoscere le abitudini stradali degli utenti, per offrire, come spiega Lovati, pacchetti differenziati rivolti a chi, per esempio, usa poco l’auto e lo fa soprattutto d’estate, così come a chi, invece, sulle strade a pedaggio viaggia molto. Del resto, già oggi entrambe le società offrono soluzioni pay-per-use, che non prevedono canoni mensili, ma un esborso di 10 euro per l’attivazione e il pagamento di un importo fisso nei soli mesi in cui lo strumento è impiegato.

Dai parcheggi al pieno. A fronte della nuova situazione di concorrenza, viene da chiedersi come reagirà Telepass. L’Unione Europea, spiega Aldo Agostinelli, chief sales and marketing officer della società, ha aperto questo mercato già nel 2004 e i nostri amministratori delegati, in particolare l’attuale ceo Gabriele Benedetto, hanno avuto la lungimiranza di ampliare l’utilizzo dello strumento a un numero crescente di servizi di mobilità, che sono oltre trenta; l’attivazione dell’app da circa quattro anni ha permesso, per dire, di aggiungere al pagamento della sosta nei parcheggi in struttura convenzionati (circa 270 solo in Italia, nei centri cittadini, così come negli aeroporti e negli ospedali) quello delle strisce blu di un numero sempre crescente di comuni (almeno dieci in più ogni mese, oltre ai 170 già coperti), ma anche il rifornimento di carburanti e la ricarica delle batterie delle auto elettriche con operatori come Enel X, BeCharge, Duferco Energia e Queenergy. Un sistema di pagamento globale, insomma, basato esclusivamente su un conto corrente di appoggio e non su carte di credito, che comportano commissioni.

Premi e risparmi. L’idea di Agostinelli è di ampliare ulteriormente questi servizi, lavorando per coprire tutti gli aspetti della mobilità, turistica o professionale che sia: Adesso, spiega, è già possibile acquistare con l’app il biglietto del treno; vogliamo aggiungere l’opportunità di farlo anche per i ticket dei musei e altro ancora. La nostra politica sarà dunque quella di aumentare il portafoglio di servizi proposti al cliente, ampliando per esempio la presenza nel mondo assicurativo, e di convenzionare, per ogni servizio, tutti gli operatori che lo offrono. Il futuro, poi, va verso una dematerializzazione del dispositivo: Nei prossimi mesi offriremo un prodotto innovativo, in partnership con le Assicurazioni Generali, che integrerà la funzione di black box con il pagamento del telepedaggio e delle strisce blu; in un secondo tempo vedremo se ampliare questa soluzione ad altre compagnie o proporla anche al singolo consumatore. C’è, inoltre, l’aspetto del vantaggio economico: Le poche quote che ci vengono riconosciute dalle aziende convenzionate sono reinserite nel sistema sotto forma di sconti per i clienti: così, la terza ricarica elettrica è gratuita, il terzo rifornimento di carburante prevede il 10% di sconto e a Milano e Roma offriamo un biglietto gratuito quotidiano per i mezzi pubblici. Sono azioni pensate per favorire l’adozione del nostro servizio, ma anche per premiare il cliente. A questa offensiva, UnipolMove intende rispondere a sua volta con un’offerta allargata di servizi di mobilità, che comprenderà una carta di credito digitalizzata per il rifornimento di carburanti e la ricarica elettrica; senza dimenticare l’integrazione del sistema con il noleggio a lungo termine UnipolRental. La battaglia del telepedaggio, dunque, è soltanto all’inizio.