Autovelox ko – Cosa rischiano i “Fleximan” d’Italia?
Alcuni multati lo vedono come un supereroe, tanto da avergli affibbiato il soprannome di Fleximan: un uomo (o una banda) che abbatte gli autovelox. A dargli la caccia le Forze dell’ordine, per conto di Comuni e gestori delle strade dove sono (o meglio, erano) collocati i rilevatori di velocità, troncati in due con un flessibile: un apparecchio portatile per tagliare pietre e metalli mediante un disco di materiale abrasivo. Ok, ma cosa rischia il novello Robin Hood dei sanzionati (così lo vedono nei social)? Quali sono le possibili conseguenze legali? Sulla questione si dibatte, perché le opinioni in materia sono due.
Codice penale. Stando alla prima, la tesi più accreditata, quando Fleximan sega in due un autovelox, commette un reato: danneggiamento aggravato di un bene pubblico (il rilevatore di velocità), cioè situato in luogo pubblico o aperto al pubblico. Il bene giuridico tutelato è il patrimonio. Reato punibile in base all’articolo 635 del Codice penale, come ci spiega l’avvocato Luca Procaccini: “Chi volontariamente distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Tagliando l’autovelox si ha distruzione, ossia l’annientamento di una cosa nella sua funzione strumentale al soddisfacimento di bisogni materiali. Oppure, segando il rilevatore, lo si rende inservibile, in tutto o in parte: inidoneo, completamente o soltanto parzialmente, a svolgere la propria funzione per un tempo giuridicamente apprezzabile, senza distruggerlo. Un reato a forma libera, posto che è indifferente quali mezzi vengano utilizzati: un flessibile, una fiamma ossidrica. Non conta che l’autovelox venga fatto esplodere”. Va ribadito che, affinché ci sia il reato di danneggiamento, non serve la completa distruzione del bene: è sufficiente che il danno richieda un intervento riparatorio. Ci sono precedenti di peso? Qualcosa di analogo: con sentenza 10970/2018, la Cassazione ha ritenuto colpevole del reato di danneggiamento chi aveva distrutto il supporto di una telecamera di videosorveglianza in uso alla Polizia locale.
Codice della strada. Stando alla seconda interpretazione delle regole, meno accreditata, la distruzione dell’autovelox dello Zorro degli automobilisti, fra emuli e fan, è solo un illecito amministrativo da Codice della strada, punito con un’ammenda da 42 a 173 euro. La norma di riferimento, sostiene Procaccini, è l’articolo 15: su tutte le strade e loro pertinenze è vietato danneggiare in qualsiasi modo le opere, le piantagioni e gli impianti che a esse appartengono, alterarne la forma e invadere od occupare la piattaforma e le pertinenze, o creare comunque stati di pericolo per la circolazione. vietato inoltre danneggiare, spostare, rimuovere o imbrattare la segnaletica stradale e ogni altro manufatto a essa attinente. “Un illecito, esattamente come quello compiuto dall’automobilista quando corre troppo o passa col semaforo rosso, punito dal Codice della strada”, illustra il legale. Un precedente isolato, ossia una sentenza del Tribunale di Firenze del 2005: un automobilista è stato prosciolto dall’accusa di reato dopo che il 26 aprile del 2002, sul viadotto di Varlungo (Firenze), aveva colpito ripetutamente con una grossa pietra e distrutto un autovelox installato sulla carreggiata.