Autovelox – Nel mirino i verbali che parlano di strumento omologato
Primo esposto per falsità in atto pubblico in relazione alla vicenda della mancata omologazione degli autovelox, operazione prevista esplicitamente dall’articolo 142 del Codice della strada – quello sui limiti della velocità – ma mai disciplinata dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. E riportata prepotentemente all’attenzione dell’opinione pubblica da una recente sentenza della Corte di cassazione, secondo cui non è sufficiente che i dispositivi, come è accaduto finora, siano semplicemente approvati dal dicastero di piazza di Porta Pia.
Il caso La Loggia. Nel mirino della Globoconsumatori è finita, per ora, la persona responsabile del servizio del Comune di La Loggia, in provincia di Torino. Che in un verbale di violazione accertata il 1 giugno 2024 con un Velocar Red&Speed Evo-R in postazione fissa parla, come spiega a Quattroruote Mario Gatto, presidente dell’organizzazione, di omologazione MIT n. 4708 del 01/08/2016. Un’affermazione non vera, appunto, in quanto l’apparecchio, come ogni altro in uso in Italia, è solo approvato.
La “macchia” si espande. Da lì l’accusa di violazione degli articoli 476 e 479 del Codice penale, ossia, rispettivamente, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. Un’accusa messa nero su bianco in un esposto depositato il 15 luglio 2024 alla procura della repubblica presso il tribunale di Torino. Ma è solo l’inizio. Sarebbero coinvolti in situazioni analoghe vari Comuni delle province di Torino, Alessandria, Brescia e Padova.