Autovelox – Tempi duri per gli occhi elettronici

Gli autovelox disseminati per l’Italia sono sempre più nel mirino dei vandali, consapevoli o meno delle conseguenze dei loro atti e del fatto che si tratta, in ogni caso, della distruzione di un bene pubblico. presto per parlare di una vera e propria tendenza: fatto sta che la cronache estive stanno dando conto di un numero crescente di episodi ai danni dei sistemi di rilevamenteo della velocità, tutti piuttosto emblematici.  

Persino le bombe. In Veneto, per esempio, i sabotaggi avvengono da diverse settimane. Sulla statale 307 del Santo, a Cadoneghe (Padova), un autovelox capace di pizzicare 24 mila automobilsti in un mese è stato fatto letteralmente esplodere: nel tombino degli apparati di connessione è stata posizionata una vera e propria bomba. Sempre a Cadoneghe, un altro autovelox è stato distrutto a colpi di pistola. Nella zona del Polesine, in provincia di Rovigo, sono stati segati i pali di supporto di quattro rilevatori, mentre a Torri del Benaco, in provincia di Verona, una telecamera è stata danneggiata con delle biglie d’acciaio lanciate con una fionda da un pensionato irritato per aver ricevuto due multe. A Firenze, un altro autovelox è diventato il bersaglio di un’arma da fuoco, mentre a Cosenza è stata utilizzata una mazza da baseball. Insomma, le vendette (illegali) non solo stanno dilagando un po’ dovunque, ma stanno assumendo le forme più svariate: e in alcuni casi, come quello dell’ordigno di Cadoneghe, i risvolti sono pure di natura penale. 

Un segnale per le istituzioni. Gli autovelox sono un tema caldissimo: tante amministrazioni li considerano una specie di Fort Knox per rimpinguare le casse (qui, peraltro, potete trovare gli “occhi” più spietati della penisola), in alcuni casi i dispositivi non rispettano neanche le normative e in altri non sono accompagnati da adeguata segnaletica; ma questo, ovviamente, non giustifica azioni che stanno diventando sempre più frequenti, al punto che qualcuno parla apertamente di “guerra” o “ribellione”. Al di là delle parole, più o meno roboanti, quella degli autovelox è sicuramente una questione che andrebbe affrontata dalle istituzioni, con regole precise e interventi che minimizzino l’attuale giungla.