AutoX – Così il prototipo autonomo “guida” nel traffico delle periferie cinesi – VIDEO

Una startup cinese, AutoX, sta facendo parlare di sé per un video che mostra il funzionamento del suo sistema di guida autonoma. Il contesto non è quello di una tanto caotica quanto ordinata città occidentale, ma quello di un “villaggio” cinese (che per dimensioni potrebbe essere paragonato a una grande città italiana) in cui le regole del codice della strada sono più un consiglio che un obbligo. Nel filmato, infatti, si possono osservare i malcostumi che accomunano molte zone dell’Asia: auto che viaggiano contromano, carretti che non rispettano le precedenze, pedoni indecisi e biciclette che arrivano da ogni dove. Un vero inferno per un guidatore “umano”, figurarsi per un sistema di guida autonoma.

Scenario complesso. La tecnologia sviluppata da AutoX ha però gestito senza battere ciglio le varie situazioni “critiche” che si sono presentate sulla sua strada, il tutto senza avere nessuno a bordo (nonostante i sistemi di assistenza alla guida della startup siano di livello 4). Il prototipo, infatti, ha completato il suo percorso senza richiedere alcun intervento umano. Non è certo una novità, direte voi, ma in realtà gran parte degli altri servizi driverless (come Argo Ai, Uber o Waymo) funzionano all’interno di scenari estremamente circoscritti, con situazioni complicate ridotte al minimo e poco traffico: l’esatto opposto di quanto mostrato in questo filmato.

Democratizing Autonomy. AutoX, d’altronde, punta a “democratizzare la guida autonoma” e per farlo ha sviluppato un sistema di assistenza alla guida in grado di gestire scenari estremamente complessi e di operare anche ad alte velocità. Il sistema Gen5 AD, infatti, comprende 28 telecamere che catturano 220 milioni di pixel al secondo, sei lidar ad alta risoluzione (da 15 milioni di punti al secondo), un radar 4D (con risoluzione di 0,9) e 50 differenti sensori sparsi per il corpo vettura. Per gestire l’enorme mole di dati raccolta da tutte queste unità è presente un computer di bordo con una potenza di calcolo di 2.200 Tops (il numero di operazioni di calcolo che un chip può eseguire in un secondo), che controlla tutti i movimenti dell’auto sfruttando un software di intelligenza artificiale messo a punto da AutoX. Con queste caratteristiche, spiega il costruttore, i robotaxi non hanno nessun punto cieco e possono contare su una visione a 360 gradi dell’ambiente che li circonda.

 

Anche nella Silicon Valley. Ma i collaudi di AutoX non si limitano alla Cina, dove centinaia di prototipi sono attualmente impegnati in test sulle strade di tre megalopoli come Shenzhen, Shanghai e Wuhan. La startup, infatti, ha avviato da anni un servizio pilota nella Silicon Valley, dove nel 2019 ha anche ottenuto dalla California Public Utilities Commission il secondo permesso di circolazione per veicoli a guida autonoma a livello globale per lanciare il suo servizio di robotaxi a San Jose. Tra i partner della startup si contano diversi brand cinesi, come Dongfeng e Alibaba, ma anche colossi dell’industria automobilistica come il gruppo Stellantis. Un progetto da non sottovalutare, dunque, che sembra avere tutte le carte in regola per poter mettere in secondo piano tutti (o quasi) gli altri sistemi avanzati d’assistenza alla guida.