Bando endotermiche – Acea: “Serve una soluzione all’impasse sullo stop nel 2035”
L’Acea interviene sullo stallo politico che ha portato al rinvio del voto sullo stop alla vendita di auto a benzina o diesel per il 2035. L’associazione europea dei costruttori, infatti, ha diffuso un comunicato per chiedere alla Commissione europea e al Consiglio Ue di individuare “una soluzione all’attuale impasse” sulla proposta legislativa per la riduzione delle emissioni di auto e furgoni, “che doveva essere convertita in legge all’inizio di marzo”. La richiesta è stata motivata con la necessità di fornire a un’industria alle prese con una trasformazione radicale le certezze necessarie per pianificare gli investimenti.
Essenziale la neutralità tecnologica. L’Acea prende atto che l’accordo dello scorso ottobre tra Commissione, Parlamento e Consiglio include “riferimenti al possibile ruolo futuro dei combustibili rinnovabili nel settore dei trasporti” e si dice convinta che “gli obiettivi climatici nazionali ed europei non debbano essere messi in discussione”, ma per raggiungerli “l’apertura tecnologica rimane essenziale”. Dunque, l’Europa “deve mantenere l’agilità necessaria per rispondere alle diverse esigenze e adattarsi alle mutevoli circostanze”. Anche per questo, l’associazione chiede che i legislatori affrontino anche la questione delle emissioni dell’attuale parco circolante.
Il nemico non è la tecnologia. “L’elettrificazione di massa è una parte importante della soluzione verso cui tutti stiamo spingendo, ma non è un proiettile d’argento. Il nemico è l’energia basata sui fossili, non una tecnologia particolare”, ribadisce il presidente dell’Acea, Luca de Meo, sottolineando, ancora una volta, che “l’Europa è l’unica area geografica destinata ad abbandonare la neutralità tecnologica come pilastro del suo quadro normativo”.
Servono le condizioni per l’elettrificazione. L’industria automobilistica dell’Unione europea è “inequivocabilmente e pienamente impegnata ad affrontare i cambiamenti climatici il più rapidamente possibile, collaborando con tutti i partner” e “sta facendo del suo meglio per investire massicciamente nell’elettrificazione, costruire una catena del valore verticale, salvaguardare posti di lavoro e aiutare l’Ue a rimanere competitiva”, prosegue l’associazione, ribadendo una richiesta ormai datata: “L’Acea esorta i responsabili politici a mettere in atto le condizioni quadro essenziali per una forte e rapida diffusione sul mercato di autovetture e furgoni a emissioni zero”. Tra le condizioni vengono citati l’accesso alle materie prime necessarie e una “fitta rete di infrastrutture di ricarica e rifornimento”, per i quali dovrebbero essere previsti “chiari indicatori di performance” nell’ambito delle procedure di verifica previste dalla clausola di revisione al 2026.