BMW – Con la Neue Klasse, elettriche al 50% delle vendite prima del 2030

Un anno da record, nonostante il Covid e la crisi dei semiconduttori. E ora la tragedia dell’Ucraina, per la quale il gruppo BMW ha stanziato un milione di euro (per l’Unicef) e prepara aiuti specifici ai Paesi confinanti. Le notizie dalla conferenza del gruppo BMW sono tante, ma la più eclatante è la rinnovata (e accelerata, in un certo senso) fiducia nella svolta elettrica: l’obiettivo per le Bev di raggiungere la quota del 50% del venduto potrebbe realizzarsi prima del 2030, originariamente previsto. A Monaco sono certi che la Neue Klasse, la nuova piattaforma a batteria in arrivo nel 2025, abbia il potenziale per velocizzare ulteriormente la penetrazione nel mercato della mobilità elettrica. A quel punto, le vendite annuali di veicoli full electric con il marchio dell’Elica potrebbero già superare la soglia delle 1,5 milioni di unità. Con la consapevolezza, ovviamente, che questo boom previsto dalla Casa dipenderà dall’espansione dell’infrastruttura di ricarica in tutto il mondo, che dovrà tenere il passo con l’aumento dei modelli disponibili e la crescente domanda di auto a batteria (da parte sua, l’azienda sottolinea il suo impegno su questo fronte, attraverso la rete di ricarica ad alta potenza, Ionity). Entro il 2030, complessivamente, il gruppo BMW punta a consegnare un totale di dieci milioni di veicoli completamente elettrici. Un piccolo ruolo, marginale in termini assoluti ma significativo dal punto di vista strategico-industriale, toccherà anche alla Rolls-Royce, che si voterà alle batterie in anticipo rispetto al 2040 precedentemente annunciato. Mentre la Mini conferma di essere già sulla strada per un futuro completamente elettrico dall’inizio degli anni ’30, ed entro la fine del 2022 presenterà la nuova famiglia digitalizzata ed elettrificata.

Un 2021 molto positivo, anche grazie alla Cina. “Vediamo il 2021 come una chiara prova del fatto che una trasformazione di successo ripaga. Il forte risultato che abbiamo ottenuto nell’anno finanziario 2021 è il frutto di una strategia coerente, con un approccio a tecnologia aperta e i prodotti giusti al momento giusto”, ha detto Oliver Zipse, ceo della BMW AG. “Abbiamo gettato le basi per costruire su questo successo nei prossimi anni: con la Neue Klasse, stiamo portando la mobilità sostenibile in una nuova dimensione tecnologica. Estendendo il contratto con la nostra joint-venture cinese BBA fino al 2040, anche il BMW Group sta portando la sua crescita a un livello superiore”.  Elemento importante nell’orientamento futuro dell’azienda è proprio l’estensione del contratto con la joint venture BMW Brilliance Automotive (BBA) in Cina, unita all’acquisizione di una quota di maggioranza. Da febbraio, il gruppo BMW detiene il 75% delle azioni della società, di fatto completamente consolidata nel bilancio del gruppo. Si tratta del più grande mercato mondiale della mobilità elettrica, e la BMW quest’anno avvierà la produzione di una versione completamente elettrica della Serie 3 a passo lungo, appositamente personalizzata per la Cina. Anche per la X5 ci sarà una variante modificata, prodotta localmente in Cina.

In attesa della Neue Klasse. Quest’anno, compresi i veicoli di pre-produzione, l’azienda avrà già 15 modelli completamente elettrici in produzione, pari al 90% dei segmenti in cui il marchio è presente. Oltre ai modelli esistenti come la i4, la iX e la Mini SE, ci saranno quattro serie di modelli ad alto volumedi vendite, a partire dalle Serie 3 e Serie 5, fino alle X1 e X3. E poi arriverà la nuova Serie 7 (per ora multi-energia, visto che conserverà versioni persino diesel ibride, di fianco alle full-electric), con il lancio della nuova BMW i7 (attesa al Salone di Pechino, ad aprile).

Uno sguardo al metaverso. Alla conferenza annuale, si è parlato anche del futuro digitale dell’azienda, con un’altra notizia abbastanza impressionante: entro il 2025, la società prevede di vendere circa un quarto dei suoi veicoli interamente online. Con l’arrivo della iX e della i4, il gruppo ha ampliato la digitalizzazione dell’interfaccia cliente, offrendo una configurazione più intuitiva per semplificare il processo di acquisto. Zipse ha parlato di “Phigital” (contrazione di psysical and digital). Per rispondere al richiamo del metaverso e andare incontro ai clienti digitali. Parole chiave: human-centric, tech-magic.

Batterie meno care, ma anche idrogeno. Il gruppo BMW, si è detto alla conferenza, sta sviluppando una nuova generazione di celle della batteria, con una chimica cellulare ottimizzata, anche per ridurre significativamente i costi per l’e-drive. I dettagli di questa nuova tecnologia delle batterie, di sesta generazione, saranno forniti entro la fine del 2022. Entro i prossimi 12 mesi, infine, la BMW promette anche un primo assaggio della Neue Klasse, in particolare per quanto riguarda la prossima generazione di connettività e guida autonoma (di livello 3). La cooperazione a lungo termine con Qualcomm Technologies e Arriver Software ha l’obiettivo di creare una piattaforma scalabile per la guida automatizzata in cui lo sviluppo sia basato su un’architettura di riferimento unica, con specifiche dei sensori comuni e un’architettura di sicurezza condivisa. Più di 1.400 specialisti in sedi in tutto il mondo lavoreranno insieme nell’ambito di questa cooperazione. Per quanto riguarda l’idrogeno, intanto, proseguono i test della BMW iX5 Hydrogen, a scopo dimostrativo e di prova.

Infine, i numeri.  Il 2021 del gruppo BMW si è chiuso con ricavi e utili superiori alle aspettative. Le consegne hanno superato i 2,5 milioni (+8,4%), con una quota del 13% di veicoli elettrificati (328.314 unità, con un aumento del 70,4%). I ricavi del gruppo sono saliti a 111,24 miliardi di euro (contro i 99 del 2020), l’utile prima delle imposte a 16 miliardi (5,2 miliardi nel 2020) e i profitti a 12,46 miliardi (3,86 miliardi). L’azienda ha precisato che un effetto positivo di circa 1 miliardo di euro deriva dal parziale storno del fondo per i procedimenti antitrust della Commissione Ue, dopo che questi si sono conclusi nel secondo trimestre. Infine, per gli addetti ai lavori, un numero abbastanza significativo: l’utile operativo delle attività automobilistiche è stato di 9,87 miliardi (contro i 2,16 miliardi dell’anno precedente), per un margine migliorato dal 7,6% a ben il 10,3%.