BMW i5 Touring – Station ed elettrico insieme: si può fare – VIDEO
La combinazione è oggettivamente insolita: di station wagon a trazione elettrica, sul mercato, ce ne sono davvero poche. Anzi, a dirla tutta, oggi come oggi la BMW i5 Touring fa un po’ il bello e il cattivo tempo, in questa nicchia. Ma ha senso una familiare a batteria? Apparentemente sì, a giudicare dai rinforzi in arrivo (sotto forma dell’Audi A6 e-tron Avant, prevista per l’anno prossimo) e dal fatto che, accanto all’utilizzo professionale cui siamo abituati ad associare questo tipo di carrozzeria, se ne affianca pur sempre un secondo. Legato al turismo, alla famiglia e al tempo libero e dunque meno ossessionato da aspetti quali autonomia e tempi di ricarica.
Due diesel e due elettriche. Al lancio in Italia, la familiare bavarese (cresciuta fino a 5,06 metri di lunghezza e 2,99 di passo e ora con un bagagliaio di 570 litri) sarà proposta con il 2.0 quattro cilindri turbodiesel della 520d, a trazione posteriore o integrale (entrambe mild hybrid a 48 volt da 197 CV e 400 Nm, con prezzi da 71.000 e 73.400 euro rispettivamente) e nelle due varianti elettriche, la eDrive40, una single motor con unità posteriore da 340 CV e 430 Nm (0-100 km/h in 6,1 s, 78.000 euro), e la M60 xDrive, una dual motor da 601 CV e 820 Nm (0-100 in 3,9 s, 230 km/h di velocità massima autolimitata, 103.800 euro).
Il sorpasso autonomo? Non sbaglia un colpo. Accomunate dalla batteria da 81,2 kWh (che garantisce 560 km di autonomia alla eDrive40 e 506 alla M60) e dalle opzioni di ricarica (in corrente alternata a 11 o in optional a 22 kW, in corrente continua a 205), le due elettriche sono accomunate anche dalla dinamica di guida: il comportamento stradale è di altissima qualità, grazie allo sterzo con assistenza progressiva di serie. Ulteriormente affinato da un punto di vista di carico e precisione, si sposa alla grande con il telaio, che grazie al passo, alle carreggiate “XL” e alla ripartizione dei pesi ancor più vicina al rapporto 50:50 sfodera un equilibrio e una stabilità invidiabili, per le dimensioni e le masse in gioco. Menzione d’onore per l’impressionante funzione di guida “hands off”, legale sulle autostrade tedesche senza limiti di tempo, e per il sorpasso autonomo Active lane change: basta guardare nello specchietto e lei cambia direzione. Senza sbagliare un colpo.
Architettura sofisticata. Una buona parte del piacere di trovarsi al volante della i5 Touring deriva dal lavoro svolto dalle sospensioni: grazie alla loro architettura sofisticata (doppi triangoli all’anteriore e full multilink a cinque bracci al posteriore) e alla presenza delle pneumatiche autolivellanti posteriori (di serie sulle elettriche e sulle future ibride plug-in), la familiare della BMW alza l’asticella al contempo sul fronte dell’handling e su quello del confort.
La M60: rapida e divertente. Considerazioni ancor più vere nel caso della M60, che monta di serie le M Sport Suspension con assetto ribassato, l’impianto frenante sportivo M e l’Adaptive Chassis Professional, con ammortizzatori a controllo elettronico che consentono di controllare singolarmente la forza di smorzamento su ogni ruota e di adattare in maniera sorprendente il comportamento a seconda di stile di guida, condizioni stradali e livelli di carico. Con l’Adaptive M Suspension Professional (a richiesta) si raggiunge il massimo: il controllo attivo del rollio, con motorini elettrici dedicati, riduce l’effetto di coricamento laterale e genera una coppia istantanea contraria alle ondulazioni stradali per bilanciare i movimenti di cassa e aumentare il confort. Sofisticazioni che contribuiscono al dinamismo di questo oggetto insolito, ma dannatamente veloce: con i suoi 601 CV e il telaio messo giù così, le strade belle finiscono sempre troppo presto.