BMW i7 – Con lei sostare alla colonnina non è più un calvario

Che disagio quando devi sprecare una mezzora o più a ricaricare presso quella colonnina nel bel mezzo del nulla, dove il tempo sembra non passare mai. Vero, a meno che il refill non sia da fare alla nuova BMW i7, prima variante full electric nei 45 anni di storia dell’ammiraglia bavarese. Qui dentro, seduti dietro, ci si potrebbe passare una notte intera con immensa soddisfazione, ve lo assicuro.

Cinema su gomma. Il perché lo potete intuire dalla foto qui sotto, ma ora spiego nel dettaglio in cosa consiste: una volta attaccata la presa di ricarica (195 kW di potenza massima in CC), basta premere un pulsante affinché si apra la porta posteriore (sono tutte e quattro totalmente automatiche) e accomodarsi sulla poltrona rivestita di un nuovo tessuto misto lana e cashmere, caldo e morbido al tatto; sul pannello portiera c’è un touch pad da 5,5 pollici (uno per lato) con cui attivare una serie di coccole da fare impallidire la first class di un aereo di linea: con un tocco alzi tutte le tendine oscuranti, mentre la funzione lounge reclina in avanti il sedile anteriore destro e trasforma in una chaise longue la seduta posteriore. L’operazione richiede qualche secondo, durante cui potete attivare una delle innumerevoli tipologie di massaggio e ventilare, oppure riscaldare in base alla temperatura, la poltrona. A questo punto scatta la vera libidine: un clic e dal tetto fuoriesce un display da 32 pollici con risoluzione 8k, connessione 5G e Fire Tv integrata, per intenderci la chiavetta di Amazon che si attacca comunemente all’Hdmi della televisione per accedere a qualsiasi piattaforma, da Prime Video a Netflix e YouTube solo per citare le prime che mi vengono in mente. Tutto lo scibile dello streaming direttamente in auto, insomma, con l’audio che può essere riprodotto via cuffie bluetooth, per non disturbare eventuali altri occupanti, oppure attraverso un impianto Bower and Wilkins con 36 altoparlanti e circa 2.000 watt di potenza. L’esperienza è realmente straordinaria, come pure la comodità con cui gestirla, direttamente sul 32 pollici che è touch, oppure con i touchpad sui pannelli porta.  

Nuova dimensione di lusso. Questo sistema di intrattenimento posteriore è il manifesto delle intenzioni della Serie 7, che con questa settima generazione intende elevarsi più che mai verso un lusso sempre consistente, rimarcato anche da alcuni dettagli quali i doppi fari anteriori sovrapposti con la parte superiore composta da cristalli Swarovski oppure, fra le svariate combinazioni, una doppia colorazione per la carrozzeria dal retrogusto Rolls Royce; d’altronde, il 45% delle vendite globali della Serie 7 vive in Cina ed è noto che là amano lo sfarzo. Bisogna dire però che i molteplici temi con cui è proposta l’ammiraglia, ossia gli allestimenti che ne definiscono il carattere attraverso l’estetica e le dotazioni, sono capaci di disegnare una vettura diversa per ogni gusto: la variante M Sport, per esempio, può incontrare i favori di una clientela ben più giovanile rispetto a quella a cui finora era abituata la 7.

Incrociatore. Che anche in veste più sportiva, ammiraglia rimane, sia per contenuti sia in termini dimensionali. Oggi infatti non esiste più la distinzione fra normale e passo lungo, ma c’è un’unica variante che il passo ce l’ha lunghissimo: 322 cm, per 5,39 metri di lunghezza, il tutto per una stazza di oltre 26 quintali. Un incrociatore, insomma, che però riesce a muoversi in maniera insolitamente agile. Le ruote posteriori sterzanti e un versatilissimo comparto sospensioni (ovviamente ad aria, morbide o dure a piacimento) fanno sì che curve e manovre diventino una formalità. Mentre alla spinta longitudinale ci pensano i due motori elettrici che compongono il powertrain, capaci di generare assieme una potenza di picco di 544 cavalli e 745 Nm, buoni per uno 0-100 in 4,7 secondi. L’effetto fionda, insomma, qui c’è ed è accompagnato da una colonna sonora, firmata Hans Zimmer (capo del dipartimento musicale della Dreamworks, vincitore di Oscar, Golden Globe e Grammy), che varia in base alla modalità di guida scelta.

Poche terre rare (almeno nei motori). Le unità elettriche, per inciso, come nel caso della Suv elettrica iX sono di tipo sincrono ad eccitazione separata. Significa che il rotore viene eccitato elettricamente e, oltre a guadagnarci in reattività, si può fare a meno dei più comuni magneti permanenti, una maniera per pulirsi la coscienza verso l’estrazione delle terre rare poiché la batteria al litio di questa BMW, invece, ne utilizza un bel po’ vista la sua capacità: 101,7 kWh netti per un’autonomia promessa dal ciclo Wltp che spazia fra i 590 e i 625 km.

Ovvimente comoda. Inutile specificare che, al volante della i7, il confort raggiunge vette che soltanto poche altre automobili riescono a lambire. E per confort non mi riferiscono soltanto ai soliti due parametri di riferimento, insonorizzazione e assorbimento che sono notevolissimi, ma soprattutto alle funzioni che rendono comoda, appunto, la vita a bordo. Mi riferisco per esempio a un infotainment pregevole, che oltre ad essere spettacolare nel suo guscio esteriore (monitor curvo con due display da 12,3 + 14,9 pollici) è fatto estremamente bene in termini funzionali: lo si può comandare con il classico rotellone a centro tunnel, per i nostalgici dell’iDrive che proprio la Serie 7 E65 quarta generazione portò al debutto nel 2001, oppure con le dita a chi piace toccare con mano, altrimenti a voce attraverso un assistente preciso e intelligente.

In retro da sola. Ancora, la suite di Adas è un ulteriore strumento per rilassarsi alla guida, e questa i7 è infarcita di tutto il meglio che la tecnologia possa offrire. Una trentina di sensori di vario tipo compongono un hardware che è in grado di supportare, già oggi sebbene non sia legale ovunque, la guida assistita di livello 3, dove al guidatore è concessa qualche distrazione in più perché la gestione di acceleratore, freno e volante è ancor più precisa e raffinata. Oppure le manovre di parcheggio, con la vettura in grado di posteggiare da sola e di ripercorrere gli ultimi 200 metri in retromarcia in totale autonomia, nel caso la manovra sia particolarmente impegnativa. Dal prossimo anno, tra l’altro, tutte queste funzioni saranno gestibili anche via smartphone, con l’app che già oggi consente di gestire innumerevoli funzioni da remoto.

Anche diesel e Phev. Chi non fosse pronto al full electric, comunque, sappia che la nuova Serie 7 è disponibile anche con propulsori endotermici: si parte con la 740d xDrive, spinta dal 6 cilindri 3 litri turbodiesel da 299 CV e 650 Nm (120.500 euro); poi c’è un powertrain plug-in ibrido la cui base termica è rappresentata da un 6 cilindri 3 litri turbobenzina abbinato a un’unità elettrica, proposto in due varianti di potenza: 489 cavalli per la 750e xDrive (126.850 euro) e 571 cavalli sulla 760e xDrive (152.000 euro), entrambe accreditate di una ottantina di km di autonomia elettrica grazie a una batteria da 18,7 kWh. Il prezzo della i7 elettrica, invece, è di 146.000 euro che salgono a 152.100 per la variante M Sport.