BMW X3 – Un restyling efficiente e tecnologico: ecco come va la xDrive 30d

Il doppio rene è cresciuto, ma non a dismisura. I proiettori (full Led) sono più bassi di un centimetro e il fascione paraurti ha un’indole piuttosto aggressiva, ma il restyling completato da lievi ritocchi al posteriore non ha appesantito la BMW X3. Nonostante l’ostracismo spesso riservato al motore a gasolio, i signori di Monaco hanno deciso che in questo Test Day si potessero guidare soltanto (vivaddio) motori sei cilindri. Quindi, in attesa delle impressioni della M240i Coupé e della M440i Gran Coupé, che potrete leggere fra qualche giorno, darò pane ai denti degli affezionati del diesel con la X3 xDrive 30d, che in Italia parte da 66.950 euro. Ed è disponibile a listino invariato pure in versione da 183 kW (a prestazioni sostanzialmente allineate, assicurano dalla Germania) per evitare la morsa del superbollo.

Mild hybrid di lusso. A spingere, il 6 cilindri tremila biturbodiesel da 286 cavalli e 650 Newtonmetro di coppia, disponibili fra i 1.500 e i 2.500 giri. Grazie anche all’elettrificazione leggera a 48 volt, la Casa dichiara un consumo medio (Wltp) compreso fra i 14,3 e i 16,1 chilometri con un litro di gasolio, a seconda dell’allestimento. Ciò significa, in sostanza, circa 11-12 nel mondo reale. Valori comunque notevoli, se si pensa che la BMW X3 xDrive 30d stazza 2.000 chili. By the way, può accelerare pure per merito dell’ottimo automatico Steptronic a 8 rapporti da 0 a 100 km/h in 5,7 secondi, raggiungendo i 245 km/h.

Tira forte. All’atto pratico, questo 6 cilindri è una goduria: risponde prontissimo nello scatto breve e continua a spingere imperterrito anche quando si è già in zona ritiro patente. Non serve nemmeno giocare con le modalità di guida, perché basta lasciare tutto in Comfort per muoversi con gran brillantezza. C’è un filo di ruvidità di fondo, va bene, ma si tratta davvero di cercare il pelo nell’uovo. Come dicevo, la stazza si sente e, quando arrivano le curve, non si può certo pensare di essere alla guida di una Serie 3: ciò detto, la X3 non è mai mollacciona e rimanendo nei limiti del buonsenso restituisce sempre una piacevole sensazione di sicurezza. Il suo pane, comunque, sono i grandi trasferimenti autostradali: autonomia notevole, abitacolo piuttosto silenzioso, fa venir voglia di viaggiare.

Più connessa. Dentro c’è un nuovo tunnel, con i classici pulsanti per le modalità di guida e il manopolone del sistema multimediale in bella evidenza, e si arricchisce l’elettronica: se presente, il navigatore sfrutta il cloud per adattare il percorso al traffico e si può interagire con la domotica di casa grazie ad Amazon Alexa. Naturalmente, non mancano tutte le connettività per dispositivi Android ed Apple (quest’ultimo anche in modalità wireless). Infine, sulla X3 debuttano gli aggiornamenti software over the air. La diagonale dello schermo dell’infotainment può arrivare fino a 12,3″.

Gamma ampia. Se a tutto ciò si aggiunge un bagagliaio degno di una Suv da 4,71 metri di lunghezza (secondo BMW, il vano ha una capacità compresa fra i 550 e i 1.600 litri) e tanto spazio per i passeggeri, la vecchia X3 ha ancora tanto da dire. Specie se siete fra quelli che percorrono un sacco di chilometri all’anno, spesso e volentieri in montagna. Per chi fa meno strada c’è anche la X3 30e, ibrida plug-in da 292 cavalli (66.700 euro) e la iX3, elettrica pura da 460 km di autonomia (Wltp) e 70.900 euro. Oltre alle versioni a gasolio (18d, 20d, M40d) e benzina (20i, 30i, M40i). Insomma, quasi l’imbarazzo della scelta.