Bosch – Bari, salva la fabbrica-simbolo del common rail: stop agli esuberi e nuovi investimenti

L’impianto della Bosch di Modugno, alle porte di Bari, entra ufficialmente in una nuova fase della sua lunga storia: la multinazionale tedesca e i rappresentanti dei lavoratori, da diversi mesi in trattative per scongiurare il ridimensionamento della fabbrica diventata il simbolo della rivoluzione del common rail, hanno firmato l’accordo quadro sul futuro del sito e sulla sua trasformazione industriale. L’intesa è valida per i prossimi cinque anni (fino al termine del 2027) e prevede tutta una serie di impegni sul fronte manifatturiero e, ancor di più, occupazionale: infatti, i 700 esuberi annunciati dai tedeschi alla fine di gennaio sono stati scongiurati. 

L’accordo. Per il prossimo quinquennio, la Bosch “garantisce di non chiudere lo stabilimento e di non ricorrere a licenziamenti forzati” e si impegna a sostenere “con forza l’ulteriore trasformazione del sito, per esempio continuando a investire in attività di diversificazione”. A tal proposito, pochi giorni fa è stato sottoscritto al ministero dello Sviluppo economico un accordo che prevede investimenti totali per 124 milioni di euro per diversificare la produzione, in particolare in nuovi comparti come quello della bici elettrica, e per assegnare all’impianto i prodotti frutto delle attività di ricerca condotte anche con il contributo della Regione Puglia. In cambio, i rappresentanti dei lavoratori hanno confermato il loro sostegno agli strumenti di ammortizzazione sociale: dunque, il ridimensionamento della forza lavoro sarà perseguito sulla base di misure volontarie o tramite il ricorso ad altri strumenti di flessibilità. I dettagli degli accordi volontari di fine del rapporto lavorativo e delle compensazioni finanziarie saranno definiti in ulteriori discussioni a livello locale a partire da settembre.

L’impegno della Bosch. “Avevamo tutti l’obiettivo di trovare una buona soluzione per lo stabilimento di Bari. Sono lieto che, a seguito di un confronto costruttivo con i rappresentanti dei collaboratori, il Mise e la Regione Puglia, siamo giunti a una soluzione che è allo stesso tempo socialmente accettabile per i nostri collaboratori ed economicamente sostenibile per lo stabilimento”, afferma Renato Lastaria, General Manager di Bosch Italia e responsabile commerciale dello stabilimento pugliese. “Lo stabilimento di Bari ha competenze complete e un’ottima reputazione come partner commerciale affidabile. Nonostante le incertezze di un contesto difficile, ci impegniamo a fare del nostro meglio per dare a questa realtà produttiva una prospettiva per il futuro”. L’azienda tedesca ha, infine, ricordato come la fabbrica della divisione Bosch Powertrain Solutions sia stata “pesantemente” colpita dalla “profonda trasformazione strutturale in corso nell’industria automobilistica, poiché produce principalmente componenti diesel per il segmento delle autovetture. In seguito alla tendenza globale di transizione verso l’elettromobilità, negli anni scorsi sono state attuate diverse misure di salvaguardia del lavoro nello stabilimento barese. Poiché la quota di mercato del diesel in Europa si è dimezzata negli ultimi cinque anni e continuerà a diminuire, è inevitabile un ulteriore adattamento delle capacità alla domanda a lungo termine”.