Camal Studio – La Seven del futuro è Super**ga

Si chiama Super**ga il nuovo progetto del Camal Studio, che ha già firmato lo stile di modelli estremi come la Serpas, la Palladium e la Ramusa. Un nome estremamente particolare, che però racconta le origini dell’atelier torinese fondato nel 2008 da Alessandro Camorali e che fa capire fin da subito di che pasta è fatta questa piccola due posti pensata per gli amanti della guida pura. La collina di Superga, infatti, ha ospitato per decenni la Sassi-Superga, una gara in salita che si correva lungo un percorso estremamente tortuoso di 4,6 chilometri con un dislivello di 433 metri.

240 CV per il misto. fatta per le curve, la Super**ga, e non fa nulla per nasconderlo: sotto i pannelli della sua futuristica carrozzeria dallo stile rétro c’è la leggerissima meccanica della più estrema delle Caterham Seven, la 485. E davanti all’abitacolo è montato un 2.0 aspirato Ford Duratec che trasmette i suoi 240 CV alle sole ruote posteriori. Sulla due posti britannica da 525 kg questa configurazione promette uno 0-100 km/h in 3,4 secondi e una velocità massima di 225 km/h. Considerando che la carrozzeria della torinese è pensata per essere realizzata quasi interamente con fibra di carbonio, il peso delle due vetture non dovrebbe discostarsi eccessivamente e le prestazioni potrebbero essere molto simili.

Mix riuscito. I designer del Camal Studio hanno occultato per bene le forme del modello originale, rendendo impossibile riconoscere la “donor car” al primo sguardo. Tanto dentro, quanto fuori, dove le linee coniugano in maniera estremamente bilanciata dettagli ultramoderni, come la luce di stop centrale posteriore o l’estrattore, con proporzioni d’altri tempi. Il frontale ricorda quello dei modelli da competizione degli anni 20 e 30, mentre la coda è più massiccia e muscolosa, mentre particolari da Sci-Fi movie, come la carenatura delle ruote posteriori, si abbinano a richiami al mondo delle hot rod, come il parabrezza ridotto all’osso, gli scarichi laterali e la meccanica delle sospensioni a vista. Mondi apparentemente agli antipodi, che l’atelier torinese è riuscito a coniugare, bilanciandoli con attenzione, in un’unica auto.

Manca solo un “fi”. Come la Seven, anche la Super**ga non ha portiere, ma nel suo abitacolo integra dettagli da ammiraglia. Come il quadro strumenti digitale che attraversa tutta la plancia: è composto da tre differenti schermi, due dei quali vengono utilizzati per fornire al guidatore i parametri dell’auto. Anche il volante è nuovo, così come il tunnel centrale trasparente che, oltre a mostrare i leveraggi del cambio, sovrasta una bombola di protossido d’azoto, noto ai più come Nos. Tutti questi dettagli potrebbero far pensare che la Super**ga sia un puro esercizio di stile. E invece no. Il Camal Studio l’ha concepita come vettura di piccola serie: per il momento esiste solo in formato digitale, ma presto qualche collezionista potrebbe renderla realtà. Per avere una Super**ga basterà spendere 300 mila euro (più tasse). E aggiungere un “fi”.