Campagna elettorale – Letta ‘tradito’ dal bus elettrico
Vivere sulla propria pelle – più o meno consapevolmente – il “lato oscuro” della mobilità elettrica: è quello che è successo al segretario del Pd, Enrico Letta, tradito da un minibus a batteria (un Mercedes-Benz Sprinter di vecchia generazione, retrofittato da un’azienda terza) durante la prima tappa del suo tour elettorale. La carica del veicolo, più adatto a spostamenti brevi che a una spedizione su e giù per lo Stivale vista l’autonomia di circa 150 km, non è infatti bastata a “chiudere” il tragitto da Alessandria a Torino e ritorno: constatato che le batterie erano quasi scariche prima dello spostamento nel capoluogo ed evidentemente poco convinto dell’opportunità di ripiegare su un’eventuale colonnina nei paraggi, lo staff ha imbarcato Letta su un’altra auto – sempre a emissioni zero – in modo da raggiungere la destinazione per tempo.
Mobilità (in)sostenibile. A riportare l’imprevisto è stata l’edizione torinese del Corriere della Sera, col quale il principale candidato del centrosinistra e il suo entourage hanno abbozzato una spiegazione, peraltro insindicabile nei contenuti: “Vogliamo attirare l’attenzione sui problemi della mobilità sostenibile, denunciando la carenza di piazzole per la ricarica sulle strade del nostro Paese”. Ecco perché il minibus, alimentato da un pacco batterie da 79,3 kWh, è stato prudentemente affiancato da due auto staffetta.
Infrastrutture insufficienti. La disavventura di Letta, evidentemente messa in conto nel momento stesso in cui il dem ha deciso di affidarsi a un grande mezzo elettrico per promuovere le istanze ecologiste del partito, dimostra una volta di più che il futuro della mobilità sostenibile è strettamente collegato allo sviluppo di una rete pubblica e privata di colonnine per la ricarica. Sviluppo che, al momento, non procede come dovrebbe, rendendo molto difficile il raggiungimento degli obiettivi in agenda nei prossimi anni. Quattroruote lo dice da tempo, ma la chiosa finale, a questo punto, spetta di diritto al segretario del Pd: “Questo tour con i mezzi elettrici è un’occasione per raccontare ciò che deve essere il futuro. Purtroppo oggi, nel nostro Paese, usare la mobilità sostenibile è complicatissimo”.