Car sharing – Share Now rinuncia alla “spina”, almeno in Italia

Gestire un car sharing 100% elettrico? Troppo complesso (e non sostenibile per delle grandi flotte impostate sul flusso libero), almeno in Italia. Lo testimonia la scelta di Share Now, il servizio di auto condivise passato lo scorso maggio sotto la proprietà di Free2Move del gruppo Stellantis, che ha deciso di puntare ancora sull’inossidabile benzina: una scelta presa nel momento in cui i contratti di leasing delle Smart endotermiche che si vedevano spesso in giro per Milano e altre città del Belpaese sono scaduti.

Troppe complicazioni. La parabola delle fortwo viene raccontata dal Corriere della Sera, che in un recente articolo si chiede per quale motivo le due posti, indiscusse regine del traffico, siano “sparite” dai nostri centri urbani. La risposta all’interrogativo è semplice: Share Now ha incontrato delle “difficoltà nella gestione di un parco auto condiviso 100% elettrico” (principalmente per via delle ricariche) e quindi, visto che le Smart ora sono solo a batteria, ha preferito affidarsi a modelli tradizionali. “La decisione di eliminare Smart dalla nostra flotta non ha nulla a che fare con la nuova proprietà”, spiega l’azienda alla testata milanese. “Oggi Smart non produce più auto a benzina e per questo abbiamo bisogno di altre soluzioni, almeno fino a quando non disporremo dell’infrastruttura di ricarica necessaria per utilizzare i veicoli elettrici”. Una scelta che vale per l’Italia ma non per altri Paesi europei, a dimostrazione di quanto lo stivale non sia pronto per un car sharing al 100% elettrico.

Confronto impari. Share Now è attivo a Milano, Torino e Roma con 1.750 veicoli, di cui solo 50 sono a batteria, mentre le 3 mila vetture disponibili altrove in Europa sono per il 25% alla spina. A Parigi, poi, le auto sono tutte a emissioni zero, mentre ad Amsterdam e Madrid è possibile guidare anche la Fiat Nuova 500 e la Peugeot e-208. Modelli che Share Now dovrà comunque ipotizzare di usare a Milano a partire dal 2024, visto che da quella data, per volere del Comune, le auto condivise dovranno essere necessariamente a emissioni zero.