Carburanti – Il 5 febbraio scatta l’embargo sui prodotti raffinati russi: cosa succederà ai prezzi?
Da giorni circolano le più svariate ipotesi su cosa succederà ai prezzi dei carburanti a partire da domenica prossima. Il 5 febbraio, infatti, l’embargo al petrolio russo sarà esteso anche ai prodotti raffinati, con la conseguenza che l’Europa perderà oltre un milione di barili al giorno, un quarto dell’intera domanda. C’è chi dà per sicura una vera e propria bomba pronta a esplodere su listini già da settimane oggetto di rialzi pesanti per le tasche degli automobilisti, ma la realtà sembra più incerta.
Le rilevazioni. Al momento, infatti, sui listini prevalgono i ribassi nonostante il 5 febbraio sia ormai dietro l’angolo. Staffeta Quotidiana, nella sua consueta rilevazione giornaliera, sottolinea il calo delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati e i continui tagli ai prezzi consigliati. Questa mattina, per esempio, Eni li ha ridotti di due centesimi per il gasolio, mentre IP, Q8 e Tamoli hanno raccomandato un taglio tra 1 e 2 centesimi. Tali raccomandazioni avranno effetto domani, mentre oggi le medie dei prezzi comunicati ieri dai gestori di circa 18 mila impianti all’Osservatorio del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, vedono la benzina self service a 1,880 euro/litro (-1 millesimo) e il diesel a 1,918 euro/litro (-3). Al servito, la verde viene offerta a 2,019 euro/litro (invariato), il gasolio a 2,058 euro/litro (-2), il gpl a 0,781 euro/litro (invariato), il metano a 2,090 euro/kg (-23) e il gnl a 2,513 euro/kg (-83). Lungo le arterie autostradali, benzina self service a 1,952 euro/litro (servito a 2,213), gasolio self service 1,990 euro/litro (servito a 2,251), gpl a 0,883 euro/litro, metano a 2,136 euro/kg, gnl a 2,552 euro/kg.
Gli allarmi. Ora, bisognerà attendere lunedì per vedere cosa succederà ai listini. Alcune associazioni dei consumatori hanno lanciato l’allarme su un nuovo trend rialzista, in particolare per il diesel (il petrolio russo, grazie al basso contenuto di zolfo, è particolarmente richiesto per la produzione di gasolio) e sulle conseguenze per il tasso di inflazione visto che la gran parte del trasporto merci in Italia avviene su gomma. Tuttavia, c’è un fattore da tenere in considerazione: l’embargo, inserito nell’ottavo pacchetto di sanzioni contro la Russia, è stato annunciato all’inizio dello scorso ottobre e quindi i mercati hanno avuto il tempo di adeguarsi. L’Unione Europea ha dimezzato le importazioni russe, aumentando quelle da altri Paesi come gli Stati Uniti, l’India e, più generale, il Medio Oriente. Inoltre, sono aumentati gli stoccaggi e, nel mentre, è aumentata la capacità di raffinazione dei principali produttori del Golfo Persico: Kuwait, Arabia Saudita e Oman. A proposito di raffinazione, l’Italia potrebbe giocare un ruolo vitale per l’Europa, grazie a un parco impianti ancora consistente, soprattutto se confrontato con quello di altre nazioni che hanno progressivamente dismesso le attività di lavorazione del petrolio per affidarsi alla Russia o ai Paesi del Golfo.
Il ruolo italiano. Il nostro Paese è, innanzitutto, diventato indipendente dal petrolio russo anche grazie alla soluzione trovata con il caso della raffineria siracusana di Priolo Gargallo, passata dai russi di Lukoil alla Goi Energy del fondo cipriota Argus. Inoltre, sul territorio italiano sono operativi 13 siti in grado di lavorare circa 71 milioni di tonnellate di greggio e con una capacità massima di 88 milioni, a fronte di consumi intorno ai 55 milioni. Dunque, abbiamo un surplus da poter gestire, anche se è possibile che altri Paesi presentino offerte di acquisto impossibili da rifiutare come già avvenuto nei mesi scorsi con la Germania sul fronte del gas: “Ad agosto – ha ammesso il ministro dell’Economia, Robert Habeck – abbiamo distrutto il mercato del gas, ma la nostra missione era di riempire gli stoccaggi”. Dunque, Berlino ha acquistato metano a qualsiasi prezzo, spingendo i listini ai massimi storici. Succederà anche per benzina e diesel? La risposta si avrà solo la settimana prossima.