Carlo III – L’auto green secondo il re

Il 6 maggio è stato incoronato Carlo III, re d’Inghilterra. Da affezionato sia alle fuoristrada Land Rover, come la madre Elisabetta II, sia alle auto dal piglio più sportivo, chissà cosa penserà dell’elettrificazione: sarà disposto ad abbracciare in toto la strategia già varata dal governo britannico (stop all’immatricolazione di auto a benzina e a gasolio già dal 2030)? Lo scopriremo solo in futuro. Nel frattempo, cogliamo al volo questo momento storico per ricordare una notizia che fece scalpore nel 2021. Durante un’intervista della BBC in cui si discuteva dell’impegno della casa reale nella lotta contro i cambiamenti climatici, l’allora principe Carlo dichiarò, in modo apparentemente provocatorio, che la sua Aston Martin DB6 Volante del 1969 andava anche a formaggio e vino bianco.

Vizi di corte. Potrebbe sembrare uno scherzo, ma il fatto è – in tutti i sensi – reale. L’erede al trono della famiglia Windsor, infatti, fece davvero modificare la preziosa cabriolet, ricevuta in regalo dalla mamma e dal principe Filippo in occasione del suo ventunesimo compleanno, affinché potesse marciare – in parte – grazie a una miscela frutto di scarti alimentari.

Pazza idea.  andata più o meno così. Dopo avere conservato questa Aston con amore nel corso degli anni, spinto dal dovere morale nei confronti dell’ambiente nonché coerente con sé stesso e con i suoi principi, Carlo optò per un cambiamento radicale. Non arrivò a installare delle batterie agli ioni di litio al posto del 6 cilindri da oltre 280 cavalli: snaturare la pregiata meccanica del mezzo era fuori discussione. Ritenne più consono, invece, passare al biocarburante. E tale richiesta venne fatta pervenire direttamente alla Casa di Gaydon che, nonostante le iniziali perplessità, si dichiarò disposta a operare le trasformazioni del caso. Il motore a benzina della DB6, così, fu convertito per essere alimentato a bioetanolo. Secondo lo stesso Carlo, il combustibile conteneva “vino bianco inglese in eccedenza e siero di latte dalla lavorazione del formaggio”. Un’iniziativa sicuramente ammirevole, ma poco replicabile su larga scala: meglio parlare di un esperimento casalingo ben congegnato e riuscito.

Gli slanci “green” della famiglia reale. Ma la sensibilità della famiglia reale inglese verso la mobilità a basso impatto si è manifestata anche altre forme e modi. In questo senso, gli aneddoti non mancano, a partire dalle nozze di Harry e Meghan su una Jaguar E-Type Zero, versione full electric dell’iconica spider. Nel 2018, inoltre, Carlo aveva ospitato a Dumfries House, in Scozia, Kimbal Musk, dirigente della Tesla e fratello di Elon: dall’incontro, l’allora principe ricevette una Model S in prestito per una prova su strada che, si dice, durò oltre 10 mila chilometri. Carlo ha acquistato anche una Jaguar I-Pace, la prima Suv elettrica del marchio di Coventry. Se il parco auto reale un giorno verrà convertito all’elettrico, non è dato a sapersi. Per il momento, le vetture di rappresentanza della Corona – Rolls-Royce e Bentley in primis – viaggiano con dei grandi motori termici sotto il cofano. Come da tradizione.