Catl – Una nuova fabbrica di batterie in Europa
Il vicepresidente di Catl, Pan Jian, ha annunciato nell’ambito di un intervento al World Economic Forum di Davos l’intenzione di inaugurare una nuova fabbrica di batterie in Europa. Dopo l’annuncio della partnership con Stellantis, risalente allo scorso dicembre, il colosso cinese delle batterie al litio si appresta a rafforzare la sua presenza produttiva nel Vecchio Continente: “Ci aspettiamo di dare l’annuncio riguardo nuovi progetti di fabbriche in joint venture con costruttori automobilistici in Europa entro l’anno”, ha dichiarato Jian nell’ambito di un panel moderato da Business Insider.
La fabbrica a Saragozza con Stellantis. L’iniziativa, come detto, segue di pochi mesi quella che ha portato alla collaborazione con Stellantis: quest’impianto, che avrà una capacità annua di 50 GWh, sarà frutto di un investimento di 4,1 miliardi di euro per ciascuna delle due parti e produrrà accumulatori agli ioni di litio con catodo al litio-ferro-fosfato (Lfp), più economici dei classici nichel-manganese-cobalto (Nmc) e dunque più adatti all’impiego su modelli compatti. La fabbrica di Figueruelas a cui sarà adiacente, in effetti, produce attualmente la Opel Corsa (di cui è la storica “casa” dal 1982), la Lancia Ypsilon e la Peugeot 2008.
Il primato mondiale di Catl. L’impianto in joint venture che verrà annunciato nei prossimi mesi sarà il quarto della Catl in Europa: oltre al progetto con Stellantis, il gigante delle batterie gestisce già in proprio uno stabilimento in Germania e uno in Ungheria. A livello mondiale, inoltre, occupa il primo posto nel settore: nel 2024 ha prodotto in Cina batterie per un totale di 246,01 GWh (+47,2% rispetto all’anno precedente), per una quota del mercato nazionale pari al 45,5%.
Il segreto del successo cinese secondo Jian. Nel corso del suo intervento a Davos, Jian ha anche condiviso alcune riflessioni sul boom delle auto elettriche cinesi: “I costruttori locali hanno il vantaggio di poter attingere a un enorme bacino di talenti nell’ingegneria del software, alimentato nel tempo dall’industria degli smartphone”. Una circostanza che ha garantito, afferma Jian, alle Case cinesi di raggiungere la supremazia anche sul fronte dei contenuti di intrattenimento di bordo e dell’assistenza alla guida.
Il collo di bottiglia per gli occidentali “è nello sviluppo software”. ” vero che gli incentivi governativi hanno spinto il mercato dell’elettrico in Cina”, ha riconosciuto Jian, “ma queste dotazioni hanno contribuito in maniera decisiva: l’elettrico permette di offrire un set molto più ampio di funzioni, che i consumatori non possono trovare su modelli con motori termici”. Un trend in pieno atto, proprio mentre in Occidente il mercato dell’elettrico si raffredda, tornando verso il termico e l’ibrido, e gli investimenti sulle tecnologie avanzate vengono tagliati: “Per americani ed europei il collo di bottiglia è proprio nelle capacità di sviluppo software delle Case tradizionali, che devono abbracciare la nuova era della produzione e la sua forte componente software”.