Chery – Quota di mercato al 4% e una fabbrica: così i cinesi scommettono sullItalia

Sarà la versione a benzina della Suv di taglia media Omoda 5 il cavallo di Troia con cui il gruppo cinese Chery cercherà di penetrare nel mercato italiano con il più che ambizioso obiettivo del 2% della domanda nel 2024 e del 4% l’anno successivo, quando la gamma sarà completa con tre varianti della Omoda 5 e con un secondo brand, Jaecoo. La Suv, lunga quattro metri e 40 centimetri, sarà venduta in due allestimenti: Comfort e Premium, il primo attorno ai 28 mila euro, il secondo sui 30 mila. I prezzi definitivi saranno comunicati a febbraio.

Un gruppo, due brand. La Chery ha scelto proprio l’Italia come testa di ponte per la sua espansione in Europa, contrariamente a quel che hanno fatto altri brand cinesi che hanno puntato sui mercati del centro-nord Europa, dove la quota di elettrico è più alta. Ma Omoda e Jaecoo offriranno soprattutto varianti termiche e ibride, e poi Chery conosce molto bene la realtà del nostro Paese per i lunghi anni di collaborazione con la DR di Massimo Di Risio, a cui fornisce le auto.

Non solo mercato. L’Italia, in prospettiva, potrebbe diventare qualcosa di più di uno snodo logistico-commerciale, specie se in Europa il clima di ostilità verso l’import dalla Repubblica popolare dovesse crescere, con la moltiplicazione di iniziative protezionistiche. Stiamo considerando l’idea di aprire uno stabilimento, ha detto a Quattroruote Dickson Huang, responsabile della rete della Casa, per quanto siamo ancora in una fase di studio, molto preliminare. Improbabile che si possano sfruttare le strutture della DR. Siamo due business separati e intendiamo restare tali. Pensiamo piuttosto a qualcosa di nuovo.

Ecco che cosa arriva. L’offensiva dei due marchi della Chery inizierà a febbraio-marzo con Omoda 5 a benzina ed elettrica. Con trazione anteriore e sospensioni MacPherson all’avantreno e multilink al retrotreno, la prima è spinta da un quattro cilindri turbo da 185 CV e 275 Nm di coppia, mentre sulla seconda il costruttore non ha comunicato dati se non l’autonomia, di 450 km nel ciclo Wltp. A luglio, la gamma si allargherà con la Jaecoo 7, una Suv che condivide la stessa base meccanica dell’Omoda, ma ha una carrozzeria più classica che mira a una clientela più matura e tradizionalista. Cinque centimetri più lunga e dieci più alta, offre un passo allungato di un paio di centimetri (265 contro i 263 della Omoda): arriverà inizialmente a benzina, sia a due sia a quattro ruote motrici, seguita da una variante plug-in, di cui la Casa non ha comunicato le specifiche, ma che dovrebbe percorrere 88 km in modalità Ev. E nel 2025 essere affiancata da una declinazione long range da ben 160 km, al momento ancora in fase di sviluppo.