Colonnine – Alla scoperta del nuovo stabilimento ABB di San Giovanni Valdarno

ABB, title sponsor della Formula-e, continua a investire nel nostro Paese e inaugura il suo tredicesimo sito in Italia, a San Giovanni Valdarno. Qui, nelle stesse terre che hanno fatto innamorare Sting, è appena nato un polo all’avanguardia dedicato alle infrastrutture di ricarica della divisione e-Mobility, il più grande al mondo nel suo genere tra quelli del colosso elvetico-svedese. Grazie a 30 milioni di dollari investiti, la struttura dà oggi impiego a oltre 500 persone, di cui ben 70 dedite a ricerca e sviluppo, in un workplace da Silicon Valley, con ampi lounge corner per il relax dei dipendenti.

Processi automatizzati. Nel polo del Valdarno abbiamo tutte le funzioni aziendali necessarie e sufficienti per sviluppare i nuovi prodotti, spiega Stefano Chieregato, responsabile della nuova struttura toscana a elevata automazione: Lo stabilimento è stato pensato con un sistema, l’ABB-Ability, che permette di integrare tutti i processi di questa piccola città, dalla parte di manufacturing [] gestita in tempo reale, alla possibilità di simulare i processi produttivi prima che questi avvengano, per riuscire a ottimizzarli. Parliamo di un’automazione che coinvolge anche il magazzino del sito per una totale tracciabilità delle operazioni di logistica, supportate da veicoli a guida autonoma e di movimentazione, nonché per un efficace controllo delle scorte.  

I test. In questa struttura di 16 mila metri quadri, di cui oltre 3.200 sono quelli del settore ricerca e sviluppo, particolare importanza rivestono le 15 aree di test, che consentono oltre 400 sessioni di carica ogni giorno. Abbiamo laboratori da 2.5 MW di potenza, con camere climatiche fino a 1.2 MW [] dove avvengono cicli termici da -40 a +70 C: vogliamo essere sicuri che le nostre stazioni avranno una vita più lunga quando saranno immesse sul mercato, le parole di Chieregato all’inaugurazione del polo. Ma il pezzo forte dell’area è la camera EMC (electromagnetic compatibility), il cui ambiente schermato consente un’idonea valutazione dell’impatto elettromagnetico del prodotto: Quando si gestisce tanta potenza, dobbiamo essere certi che quest’oggetto sia sicuro per tutti.

Scelte efficienti. L’energia per le attività del sito proviene al 100% da fonti rinnovabili certificate, tra le quali non manca un grande impianto fotovoltaico da 600 kW di picco, distribuito tra il tetto della struttura e le pensiline dell’area parcheggio. Alla riduzione dei consumi provvede il management system dell’edificio, capace di gestire oltre 9 mila device, regolati con più di 30 mila variabili, per un risparmio energetico stimato in oltre il 60%. Lo stabilimento, del resto, punta a ottenere a breve la certificazione volontaria Leed, di fatto uno standard mondiale di attestazione dell’edilizia eco-compatibile.

Non solo colonnine. Quanto alla produzione del polo toscano, parlavamo in apertura di sistemi di ricarica a corrente continua, e non va dimenticato il loro hardware: Produciamo internamente le schede elettroniche, facendo leva sul know-how del Valdarno in tale settore, osserva il responsabile del sito. Tra le stazioni di ricarica che usciranno da questo stabilimento non manca la celebre Terra 360, così chiamata perché capace di erogare energia fino a 360 kW, risultando al momento la colonnina più potente al mondo. In ogni caso, tutte le colonnine qui assemblate vengono sottoposte a severi controlli: Dopo i collaudi di sicurezza, ogni singolo charger è testato a piena potenza, [] con carichi elettronici rigenerativi che permettono di far ricircolare l’energia impiegata all’interno dello stabilimento.

La gestione da remoto. A regime, saranno almeno 10 mila le colonnine elettriche prodotte ogni anno in questo stabilimento, cioè una ogni 20 minuti, che si aggiungeranno alle oltre 680 mila già vendute nel mondo dalla multinazionale elvetico-svedese. E non finisce qui: Una volta realizzata l’infrastruttura dobbiamo garantire la continuità del servizio: tutte le nostre stazioni sono collegate da remoto, il che ci permette di accumulare esperienza in un miglioramento continuo delle nostre tecnologie, ma soprattutto di poter intervenire nel 90% dei casi in via remota e nel 65% di risolvere il tutto a distanza, spiega alla stampa Antonio De Bellis, E-Mobility lead di ABB Italia. E proprio di tale monitoraggio ci viene data dimostrazione nel parcheggio della struttura, dove, ovviamente, non mancano numerose postazioni di ricarica, di cui 68 a corrente alternata (AC) e 14 a corrente continua (DC), come la colonnina Terra 360. Del resto, sono già numerosi i dipendenti che hanno scelto un’auto elettrica come vettura aziendale: i veicoli a batterie rappresentano ormai il 60% delle nuove assegnazioni di ABB.