Consumi energetici – Germania, lagenzia federale per le reti valuta tagli alla corrente per la ricarica

Da un lato forte la spinta sulla mobilità elettrica, dall’altro la realpolitik, che impone di fare i conti con i costi dell’elettricità e, soprattutto, con il rischio che la rete non possa, in futuro, sostenere una domanda sempre crescente di ricariche. Sono le due facce della transizione energetica in Germania, dove l’agenzia federale per la gestione delle reti (Federal Network Agency) sta valutando un piano drastico per fronteggiare i picchi di consumo di corrente previsti nei prossimi anni: si parla, secondo rivelazioni della testata tedesca Welt, addirittura dell’introduzione di un limite 3,7 kW nella potenza di ricarica domestica delle EV.

Le contraddizioni del cambiamento. Proprio wallbox e colonnine, oltre alle pompe di calore, sarebbero le più colpite da un’iniziativa ancora tutta da discutere e sulla quale, comunque, una decisione definitiva verrebbe presa solo sul finire del 2023. Difficile immaginare uno scenario simile in un Paese in cui l’uso di EV cresce, dove il principale costruttore nazionale (il gruppo Volkswagen) punta tutto sull’elettrico e lo Stato, con lauti investimenti, si è posto l’obiettivo di attivare 1 milione di punti di ricarica nella rete infrastrutturale nazionale, proprio per favorire la mobilità a corrente.

Tempi lunghi per il rifornimento. Tuttavia, la realtà dei fatti impone di fare dei calcoli. E se è vero, da un lato, che la rete infrastrutturale per la ricarica in Germania non sta crescendo a una velocità in linea con l’ambizioso obiettivo prefissato (da gennaio a settembre, secondo l’Agenzia, sono stati implementati circa 10.400 punti di rifornimento) e anche la diffusione di auto a batteria è al di sotto degli auspici, la domanda di rifornimenti alla spina è comunque destinata ad aumentare sensibilmente. Questa, aggiunta ai consumi sempre crescenti delle pompe di calore solo in parte compensati dall’utilizzo di tecnologie più efficienti e moderne potrebbe dunque portare i cittadini a dover accettare restrizioni al confort determinate da un livellamento dei picchi nei consumi energetici, che implicherebbe un tetto a 3,7 kW nella fornitura di elettricità da parte degli operatori. Uno scenario i cui contorni devono ancora essere delineati, a partire dai meccanismi di controllo, per non parlare, poi, di una doverosa riduzione delle tariffe. Per quanto riguarda gli utenti di auto elettriche, una misura simile implicherebbe, logicamente, tempi molto più lunghi per le ricariche: un passo indietro, insomma, che potrebbe rallentare la diffusione delle EV in una delle nazioni europee che, tra incentivi e investimenti, più si sono impegnate su questo fronte.