Crab walk – Lelettrico cambierà anche il modo di sterzare?

Le quattro ruote sterzanti non sono una novità. Da più di tre decenni i costruttori hanno sviluppato sistemi che, imprimendo un piccolo angolo anche alle ruote posteriori, permettono di aumentare la manovrabilità in spazi stretti e la stabilità nelle curve più veloci. Una capacità sicuramente interessante, soprattutto se abbinata alla continua crescita delle dimensioni medie delle auto, ma nulla di rivoluzionario, niente che abbia effettivamente cambiato il modo in cui un’auto può muoversi nello spazio. Ma se anche questo fosse un ambito pronto a essere rivoluzionato dalla propulsione elettrica?

Ormai lo sappiamo, uno dei vantaggi dei motori elettrici è che, essendo estremamente più compatti e semplici da gestire rispetto alla controparte termica, possono essere posizionati con grande libertà. assolutamente normale sulle auto elettriche avere un motore all’anteriore e uno al posteriore, ma non mancano gli esempi che vedono la presenza di tre motori o addirittura uno per ogni ruota. Ed è proprio questa libertà che, consentendo il massimo controllo su ogni ruota, sta spingendo i costruttori a reinventare i movimenti che un’auto può effettuare.

La prima carta ad arrivare effettivamente sul tavolo del mercato, l’ha giocata GMC, con la camminata da granchio (suona decisamente meglio l’inglese crab walk) dell’Hummer EV. Attivabile a basse velocità, permette di sterzare le ruote posteriori fino al 10 nella stessa direzione dell’anteriore, per procedere in diagonale rispetto alla direzione dell’auto. Ma se vedere un bestione da quattro tonnellate zigzagare evitando ostacoli senza mai modificare la direzione in cui punta il muso è di sicuro impatto visivo, non è altrettanto immediato immaginare scenari in cui questa capacità possa risultare effettivamente salvifica (dubbio, stando ai video di alcune prove, anche Tesla avrebbe testato questa capacità sul Cybertruck).

Sembrava decisamente più utile la trovata di Rivian, poi abbandonata, battezzata Tank Turn. Grazie ai quattro motori indipendenti, il pick-up elettrico R1T si era dimostrato in grado di ruotare completamente su sé stesso mantenendo tutte e quattro le ruote dritte, ma facendo girare quelle sul lato destro in un senso e quelle sul lato sinistro nell’altro (un po’ come farebbe un tank, carrarmato appunto, o qualunque altro mezzo cingolato). Sarebbe stata una capacità niente male per manovre e inversioni a U, visti i 5,5 m di lunghezza del mezzo, ma è stata eliminata prima dell’arrivo sul mercato: a detta del Ceo dell’azienda, avrebbe potuto causare danni sul terreno.

Chi sta facendo decisamente più sul serio (e su auto più adatte per le strade europee) è la Hyundai, che con la divisione Mobis ha deciso di fare all-in e dotare una Ioniq 5 di quattro motori elettrici installati all’interno di ciascuna ruota. Questo non solo permette di controllare indipendentemente la velocità di ognuna di esse, ma anche e soprattutto far sì che ogni ruota possa sterzare fino a 90 gradi, chiaramente con apposite sospensioni progettate per tale scopo e non quelle standard.

Così il prototipo Mobion, già testato su strada con successo nel 2023, può ruotare su sé stesso, spostarsi in diagonale o in maniera completamente laterale. Addio manovre per fare inversione, addio parcheggi a S e addio sbracciate disperate perché ci si è fermati a una sbarra troppo lontani dal totem dei biglietti. E se tutto ciò dovesse sembrare ancora più adatto a un video pubblicitario che al vero uso su strada, la casa coreana sembra invece decisa a fare sul serio, tanto da aver già pensato anche ad appositi Lidar per monitorare gli ostacoli circostanti e segnali luminosi per indicare agli altri utenti della strada la direzione di spostamento. La Hyundai tra l’altro non è l’unica casa a credere nella potenzialità di simili sistemi. Stando ad alcuni brevetti depositati fra il 2019 e il 2021, anche la Toyota starebbe lavorando su un sistema molto simile, basato sulla sterzata totale e indipendente di ogni ruota.