Dacia – “La prossima novità non sarà una Suv”: è in arrivo una berlina media?
La Bigster è solo l’inizio. La Dacia continuerà a espandersi nei prossimi anni e lo farà rimpolpando l’offerta nel segmento C – quello delle vetture medie, cuore del mercato europeo -, in cui si appresta a entrare dal 2025 con il lancio sul mercato della nuova Suv, sorellona della Duster: lo ha confermato in un incontro con la stampa italiana Patrice Lévy-Bencheton, direttore Performance prodotto del brand. A una specifica domanda di Quattroruote, il manager francese ha ribadito che il prossimo, nuovo modello della Casa “non sarà una sport utility”, confermando quanto filtrato all’ultimo Salone di Ginevra per voce del ceo Denis Le Vot e senza esporsi ulteriormente sulle caratteristiche della vettura. Sebbene tutti gli indizi, ormai, portino a ipotizzare l’arrivo di una nuova berlina di taglia media, posizionata al di sopra della Sandero.
Le new entry saranno due. Da tempo corrono voci su un progetto, denominato internamente C-Neo, dietro il quale si nasconderebbe un nuovo modello di dimensioni medie, potenziale rivale delle varie Opel Astra e Skoda Octavia berlina. Se così fosse, potrebbe declinare in scala superiore la formula hatchback della Sandero, o invece puntare su una carrozzeria a tre volumi. Ma questa vettura, insieme ad una seconda novità non meglio identificata, andrà a arricchire la gamma nel segmento C rendendo più variegata l’offerta di Dacia quanto a tipologie di carrozzeria. Entrambe poggeranno sulla piattaforma Cmf-B, la stessa di Bigster e nuova Duster, portando il marchio romeno alla conquista di nuovi clienti, com’è successo costantemente negli ultimi anni: Chi si rivolge a noi non cerca più il prezzo più basso, come magari accadeva 10 anni fa, quando la maggior parte della nostra clientela veniva dall’usato: oggi rispondiamo a un consumo dell’auto diverso, che rifugge ciò che non è essenziale e punta sul rapporto qualità/prezzo, ha detto Lévy-Bencheton.
La Bigster è anche integrale. Ad alzare l’asticella non è solo la nuova Duster, anzi: toccherà soprattutto alla Bigster, che sfruttando la medesima base tecnica della B-Suv lanciata lo scorso anno, darà vita a un prodotto diverso. Non solamente più grande (lungo circa 4,6 metri), ma anche più maturo e che comunque dovrebbe poter contare su una versione a trazione integrale pura (non elettrificata). D’altronde, la piattaforma consente di avere le stesse motorizzazioni della Duster ma, al tempo stesso, non esclude ulteriori sviluppi: e questo vale per la Bigster come per gli altri modelli. Sotto questo punto di vista, la strategia della Dacia è chiara e, come ribadito da Lévy-Bencheton, verranno sfruttate al massimo le tecnologie condivise con il gruppo Renault, prendendo dallo scaffale del Gruppo ciò che serve solo nel momento più adatto: Una Sandero ibrida, per esempio, è qualcosa di cui ovviamente si discute. Ma questa tecnologia verrà introdotta solo quando avrà senso farlo. Stesso discorso, guardando al futuro, se si parla delle prossime piattaforme e generazioni di modelli: La nuova generazione di Spring sulla base dell’erede elettrica della Twingo? Quando sarà il momento di rinnovare la nostra piccola Bev, guarderemo le soluzioni disponibili e in base a quelle decideremo.
Passare all’elettrico? Solo quando ce lo imporranno. D’altronde la Dacia non intende incalzare la transizione elettrica, anzi. E dopo aver annunciato che la prima Bev arriverà nel 2027/2028 con la prossima serie della Sandero, la Casa conferma l’intenzione di voler puntare sul motore endotermico finché sarà possibile: Se lo scenario normativo verrà confermato, entro il 2035 saremo un brand 100% elettrico. Ma fino a quel momento continueremo ad offrire motori termici, che oggi offrono costi e un’esperienza d’uso più coerenti con la situazione e la domanda attuale. Altro pilastro, sarà il Gpl: Per noi ha un ruolo chiave nel processo di decarbonizzazione ha spiegato Lévy-Bencheton -, perché riduce le emissioni del 10% rispetto al motore solo a benzina, ma anche nelle vendite. nel cuore della strategia e lo rimarrà finché potremo vendere motori termici. Lo diffonderemo in tutta la gamma.