Dazi – Il Canada verso tariffe doganali su auto elettriche e acciaio cinesi

Il Canada si allinea ad altri grandi Paesi occidentali e si appresta ad annunciare a sua volta un sistema di dazi su diversi prodotti di provenienza cinese, allo scopo di difendere le proprie filiere produttive nazionali. Il governo di Ottawa, in particolare, punta a varare nelle prossime ore, secondo quanto anticipato da Bloomberg, che cita fonti vicine all’iniziativa legislativa, tariffe che vanno dal 25% su acciaio e alluminio fino al 100% nel caso delle auto elettriche.

Anche su batterie e pannelli solari. Il Canada, Paese fortemente orientato verso le esportazioni nonché legato a doppio filo al commercio con gli Usa, ha guardato da vicino alle mosse dell’amministrazione Biden in tema di politiche doganali prima di finalizzare il suo pacchetto di misure, che include, secondo quanto riportato, anche altre classi di beni, che comprendono anche batterie e pannelli solari.

Windsor, provincia di… Detroit. I legami con gli Stati Uniti appaiono in tutta la loro importanza anche guardando al settore dell’auto: la maggior parte degli 1,5 milioni di veicoli prodotti in Canada ogni anno (quasi tutti in Ontario, tra Windsor e le zone limitrofe, dall’altra parte del confine di stato rispetto a Detroit) vengono esportati proprio negli Usa.

Un’iniziativa studiata da tempo. La decisione di imporre nuovi dazi sui prodotti cinesi, del resto, non è certo un fulmine a ciel sereno: già lo scorso giugno, il ministro delle Finanze del governo Trudeau, Chrystia Freeland, si era espressa al riguardo, annunciando una consultazione pubblica riguardo misure per rendere più difficile la vendita di auto elettriche cinesi sul mercato canadese. “L’industria dell’auto” aveva osservato, “sta affrontando una concorrenza sleale dalla politica della sovraproduzione industriale a direzione statale che sta danneggiando la competitività del nostro settore della mobilità elettrica”. Una posizione netta, le cui conseguenze avranno presto i crismi dell’ufficialità.