Dodge Hornet – La gemella (plug-in) dell’Alfa Tonale debutta negli Usa

Ve l’avevamo anticipato: l’Alfa Romeo Tonale avrà una sorella americana, la Dodge Hornet. Che oggi è stata svelata e con le sue caratteristiche ha sorpreso gli appassionati. Il motivo è presto detto: il gruppo Stellantis non ha semplicemente modificato l’estetica della Suv italiana riproponendone la meccanica, ma ha deciso di utilizzare l’americana (che verrà prodotta a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli) per portare al debutto due nuovi propulsori. Un quattro cilindri turbobenzina da 265 cavalli (Hornet GT) e un ibrido plug-in da 285 cavalli (Hornet R/T). Unità ancora non disponibili per la sport utility del Biscione, ma che dovrebbero entrare in gamma nei prossimi mesi, almeno nel caso dell’ibrido alla spina.

Prezzi (più che) interessanti. La nuova “Cuv”, acronimo di Compact utility vehicle, ricalca le dimensioni esterne della Tonale, con una lunghezza attorno ai quattro metri e mezzo, valore che sul mercato americano la colloca tra le Suv piccole. Anche per questo motivo i prezzi sono inferiori rispetto a quelli della gemella europea: il listino completo sarà svelato nei prossimi mesi, in vista dell’introduzione sul mercato fissata per il mese di dicembre 2022, ma la Dodge Hornet GT con il 2.0 turbobenzina da 265 CV sarà in vendita a meno di 30 mila dollari, equivalenti a 29.518 euro al cambio attuale. Per fare un paragone, il modello d’ingresso gamma italiano, la Tonale 1.6 diesel 130 CV TCT6 in allestimento Super è proposto con un listino base di 35.500 euro. Non bisogna però soffermarsi solo su cifre e potenza del propulsore: le auto destinate al mercato americano, generalmente, hanno degli interni realizzati con materiali qualitativamente inferiori a quelle europee e dispongono di soluzioni tecniche e tecnologiche meno raffinate.

La Dodge Hornet GT, 2.0 turbo. La due litri potrebbe rivelarsi interessante anche per il mercato europeo. Con 265 cavalli e 400 Nm di coppia, la Hornet GT propone di serie un cambio automatico a nove rapporti con trazione integrale e differenziale elettronico a slittamento limitato. In questa configurazione la Suv promette uno 0-100 km/h in circa 6,5 secondi, dato che secondo la Dodge la rende la compatta a ruote alte più veloce d’America. Tutte le Hornet saranno equipaggiate con un assetto Koni Frequency Selective Damping pensato per variare la risposta degli ammortizzatori in funzione del percorso (non si tratta di un sistema a controllo elettronico, ma di una soluzione che agisce idraulicamente sul controllo del flusso dell’olio all’interno dello stelo in funzione della frequenza della sollecitazione). A richiesta, tuttavia, è disponibile anche un assetto a controllo elettronico, incluso nel Track Pack, mentre l’impianto frenante, by-wire, può essere migliorato scegliendo le stesse pinze Brembo a quattro pistoncini della sorella maggiore R/T.

La Dodge Hornet R/T, integrale e ibrida plug-in. Di fatto, la Hornet R/T è la prima versione con trazione integrale derivata dall’Alfa Romeo Tonale. Questo perché l’italiana non è stata ancora presentata nella sua veste ibrida plug-in, ma presto dovrebbe arrivare sul mercato con lo stesso powertrain (forse ulteriormente affinato) della sorella americana. Alla base del sistema propulsivo c’è un 1.3 turbobenzina d’alluminio della famiglia Gse con tecnologia MultiAir di terza generazione abbinato a un’unità elettrica posteriore. Tradotto, è una versione evoluta del sistema 4xe già visto nella gamma Jeep ed è in grado di erogare complessivamente più di 285 cavalli e 520 Nm di coppia. La trazione integrale elettrica è resa possibile da un’unità propulsiva posteriore da 122 CV che, secondo la Casa, è in grado di erogare (dopo le demoltiplicazioni della trasmissione) fino a 2.500 Nm di coppia a partire da zero giri al minuto. Ciò si traduce in uno spunto da fermo notevole – per lo 0-100 km/h bastano circa 5,5 secondi – e nella possibilità di utilizzare la funzione “push to pass”, una sorta di overboost che incrementa per 15 secondi la potenza del propulsore e che può essere riattivata dopo un cool down della stessa durata. Per azionarlo è sufficiente premere entrambi i paddle sul volante ed effettuare un kickdown. Così facendo, tuttavia, i consumi crescono, sia per quanto riguarda la benzina, sia per la corrente. Quest’ultima è immagazzinata in una batteria agli ioni di litio da 15,5 kWh che promette un’autonomia di 48 km in modalità Ev. Per la ricarica è disponibile un modulo interno da 7,4 kW che consente di ripristinare il pieno d’energia in circa due ore e mezzo.

Goes Like Hell. Pochi italiani ricorderanno le Omni GLH degli anni Ottanta, ma in America sono state amate per le loro prestazioni, messe in chiaro già dal loro nome, acronimo di Goes Like Hell (va come una furia). E questa sigla potrebbe presto tornare nella gamma del costruttore, con una versione speciale della 2.0 turbobenzina anticipata dal prototipo Hornet GT GLH Concept. Oltre a disporre di alcune soluzioni, ancora non ufficializzate, per l’incremento delle prestazioni e di un’estetica esclusiva, questo modello è dotato di un assetto ribassato di oltre 2,5 centimetri, di cerchi da 20″ e di uno scarico diretto pensato per enfatizzare le note gutturali del quattro cilindri turbo. Oltre che per la GT, modifiche simili saranno rese disponibili anche per la R/T plug-in direttamente nelle concessionarie Dodge Power Brokers.

Interni e Adas. Oltre al nuovo frontale – caratterizzato da un paraurti rivisitato, fari specifici e un cofano più grintoso, con due prese d’aria aggiuntive – la Hornet si differenzia dalla Tonale per qualche modifica alla coda e per finiture specifiche per la carrozzeria e gli interni. L’impostazione di base dell’abitacolo è quella dell’italiana, ma la plancia presenta modifiche nella parte superiore e nelle bocchette d’aerazione. Il volante include un pulsante per la modalità Sport, mentre sul tunnel centrale al posto del selettore Dna per le modalità di guida sono presenti il pulsante per l’avviamento del motore e per la gestione del sistema Start&Stop. Per il resto l’americana conferma tutti i dettagli della Suv del Biscione, compresi i due schermi per il quadro strumenti digitale e l’infotainment connesso basato su Android Automotive, rispettivamente da 12,3 e 10,25 pollici. A completare l’allestimento sono previsti diversi Adas, come la frenata automatica d’emergenza, il Blind Spot e il riconoscimento dei segnali stradali, oltre al mantenimento della traiettoria e al regolatore di velocità attivo che, insieme, consentono di sfruttare la guida assistita di livello 2.