DR – C’è un progetto per un nuovo impianto d’assemblaggio a Isernia
Secondo indiscrezioni pubblicate dal Sole 24 Ore, che per il momento non trovano ancora conferme ufficiali, il fondatore del marchio DR, Massimo Di Risio, avrebbe presentato nel corso di un vertice a Roma con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, un piano per un’ambiziosa espansione del sito produttivo di Macchia d’Isernia.
Riserbo sull’operazione. Stando alla ricostruzione del quotidiano economico, i dettagli trapelati per il momento sono scarsi, tanto sui dettagli quanto sull’esito del vertice: gli unici indizi confermati da Palazzo Piacentini riguardano generalmente i contenuti delle discussioni, che hanno avuto come oggetto “transizione green e piani di sviluppo della DR in Italia”.
Le mosse dell’esecutivo. I programmi della DR contribuirebbero all’obiettivo dichiarato del governo, che ha più volte ribadito l’obiettivo di tornare a produrre un milione di auto in Italia e segue di pochi giorni la missione del premier Giorgia Meloni in Cina nonché l’annuncio – diffuso dallo stesso ministero – dell’accordo siglato tra l’italiana EuroGroup e la cinese Hixih che, come spiegato in una nota di via Veneto “rientra negli obiettivi di governo nel campo della tecnologia green e della mobilità elettrica”.
Un nuovo impianto d’assemblaggio. Al netto del riserbo, non mancano tuttavia le ipotesi attorno all’operazione della DR, che avrebbe alle spalle un investimento iniziale di 50 milioni di euro (ma la cifra è da ritenersi “rivedibile al rialzo”), supportato possibilmente anche dai fondi del Pnrr. L’iniziativa, si apprende, dovrebbe portare alla nascita di un nuovo impianto di assemblaggio destinato a modelli termici, ibridi ed elettrici puri, frutto delle consuete partnership del marchio con i big cinesi del settore (come Chery, Baic e Dongfeng, ma non sono esclusi nuovi accordi).
Una mossa anti-dazi. Ci sarà però, stando alle indiscrezioni di stampa, una differenza sostanziale rispetto al modello produttivo classico della DR: nel nuovo stabilimento, le operazioni di assemblaggio saranno significativamente più estese rispetto a quelle che riguardano i modelli attuali, che di fatto arrivano pressoché completi dalla Cina, tranne poche componenti che vengono aggiunte a Macchia d’Isernia. In futuro, invece, la fabbricazione dovrebbe avere luogo interamente in Molise: una circostanza che consentirebbe ai marchi cinesi partner della DR di aggirare i dazi sulle auto di Pechino imposti dall’Unione Europea.