Emissioni 2025 – Sette Paesi chiedono di rivedere le normative
Si allarga l’elenco dei Paesi europei contrari all’attuale regolamento sui limiti alle emissioni di anidride carbonica: la richiesta dell’Italia di rinviare l’applicazione dei nuovi requisiti previsti nel 2025 e di annullare il relativo regime sanzionatorio è ora sostenuta non solo dalla Repubblica Ceca, ma anche da Austria, Bulgaria, Polonia, Romania e Slovacchia. La coalizione, stando a un documento raccolto dalle agenzie di stampa e pubblicato anche sul sito del parlamento austriaco, ha intenzione di presentare le proprie richieste al Consiglio Competitività previsto domani 28 novembre.
Limiti e multe. Da tempo, il settore e alcuni governi come quello italiano chiedono di mettere mano alle attuali normative: nel 2025 entra in vigore il nuovo limite di settore dei 94 g/km di CO2, con le relative multe di 95 euro per ogni grammo in eccesso moltiplicato per il numero di veicoli immatricolati. A tal proposito, il presidente dell’Acea, Luca de Meo, ha già lanciato l’allarme sulla possibilità che i costruttori europei non riescano a rispettare i nuovi limiti (soprattutto a causa del rallentamento delle vendite di Bev) e si trovino a pagare multe per almeno 15 miliardi di euro. Il medesimo concetto è ripreso dal documento congiunto dei Paesi che chiedono un ripensamento, in cui si sottolinea come “gli attuali obiettivi per le autovetture, che dovrebbero essere applicati nel 2025, rischino di imporre multe ai produttori che non sono in grado di soddisfare questi severi requisiti a causa del rallentamento della diffusione dei veicoli elettrici”.
Momento critico. “Tali sanzioni”, continuano i sette Paesi preoccupati per il settore auto, “limiterebbero gravemente la capacità dell’industria di reinvestire nell’innovazione e nello sviluppo, danneggiando così la competitività dell’Europa sulla scena globale. L’associazione europea dei costruttori ha evidenziato queste preoccupazioni e noi sosteniamo la necessità di misure urgenti e di mezzi finanziari adeguati a livello Ue, compreso un eventuale pacchetto a breve termine, per facilitare una transizione giusta che non comprometta ulteriormente la nostra competitività. L’industria si trova ora in un momento critico, di fronte a sfide significative legate alla produzione, all’occupazione e alla concorrenza globale, che richiedono un’azione urgente e coordinata”, prosegue la coalizione, sottolineando come il nuovo corso delle istituzioni europee “offra l’opportunità di allineare meglio la politica industriale con gli obiettivi più ampi di decarbonizzazione”. Non manca un passaggio sulla cosiddetta clausola di revisione del regolamento che imporrà lo stop alla vendita di auto endotermiche nel 2025: “Devono essere presentate una relazione sullo stato di avanzamento e una valutazione completa il prima possibile”. I sette Paesi chiedono che la revisione avvenga con un anno di anticipo rispetto al 2026 e insieme alla valutazione di altre normative correlate come quelle sulle energie rinnovabili, sulle infrastrutture per i combustibili alternativi e sul sistema di scambio delle quote di emissione.