Ferrari 296 GTB – Rosso gloria – VIDEO

Ha la corona del volante sottile, fine come i messaggi che l’attraversano. Da sfruttare in punta di dita perché – prima di tutto – la Ferrari 296 GTB restituisce segnali assoluti che godi da una posizione di guida cucita attorno al sogno promesso. In punta di dita, quindi, ma pure in punta di piedi: seduti su un sedile di carbonio a doppio guscio che non affatica anche dopo centinaia di chilometri filati. Col nastro d’asfalto che corre al ritmo delle curve da pennellare e raccordare con pochi gradi di sterzo, mentre dal bacino arriva ogni altro segnale. Che se hai la fortuna di incappare sulle strade giuste, questo abitacolo diventa un caleidoscopio di emozioni.

Evoluzione continua. Questa Ferrari – anche questa Ferrari – sorprende il nostro mondo delle quattro ruote con parametri nuovi, sensazioni capaci di andare “oltre” le spettacolari cavalcate sul dritto di cui sono capaci gli 830 cavalli ibridi (0-200 km/h in 7″9, perché lo 0-100 all’ora passa d’un soffio, 2″9, e quasi non fa più notizia). Qui, in effetti, c’è tutto un cóte culturale – che leggi nelle sue ricorrenti citazioni capace di proiettare l’esperienza regalata dalla 296 in una dimensione unica. Anche questa Rossa da 275.500 euro è primato (tecnologico), invenzione (italiana) e capacità d’immaginazione (di un gruppo di lavoro): scopriamo perché.

Ieri, oggi, domani. lecito parlare di cultura, qui, perché la sua scheda tecnica e la sua voluttuosità parlano chiaro. Il passo è corto e in via Abetone questa cosa qui si dice shortwheelbase, indimenticabile sottolineatura tecnica legata alla 250 (SWB, appunto, anno 1959). Lo stesso dicasi per quelli che oggi lo staff di Flavio Manzoni chiamano “archi rampanti”: i due passaruota posteriori, tutti da toccare, che abbinati al lunotto verticale e al coprimotore piatto (e morbidamente trasparente) narrano di un’altra 250, quella col vizio di Le Mans (250 LM, anno 1963). Per non parlare dello spoiler, nascosto, sopralunotto (che insieme al nolder mobile e al sottoscocca genera oltre 350 kg di downforce a 250 all’ora: leggi qui l’approfondimento sull’aerodinamica) che rimanda alla BB (1973), la Berlinetta Boxer con le iniziali della musa che mosse la matita di un ispirato Leonardo Fioravanti (Brigitte Bardot). Capite quanto, mai come sulla 296 GTB, nella botte piccola sia stato messo vino ottimo. Più che un passato da rivendicare qui ricorrono sottili citazioni alla tradizione della Casa, in un continuo tira e molla temporale. Retrofuturismo, quindi. Ottime giacche dei nonni rimodellate sui fisici asciutti dei nuovi giovani di famiglia. Stessi grandi sarti, solo il lavoro del tempo a separare i capolavori.

Il “mezzododici”. In tutto questo non abbiamo ancora parlato del motore. Apriti cielo, che è potentissimo. V6: lui, da solo, produce 663 CV (oltre che una potenza specifica record tra le stradali, 221 CV/l). Il downsizing può portare a cose notevoli quando è inteso come opportunità. Per dar corda alla necessità di abbassare il baricentro del reparto “dinamica veicolo” (tra un attimo ci torniamo) – e far lavorare al meglio le due turbine – gli ingegneri hanno scelto una V larga, 120 gradi. Posizioni del goniometro da brividi per tutti gli appassionati, roba che tira in ballo modelli leggendari per la Ferrari, come il V6 “millecinque” della 156 che vinse il campionato di Formula 1 nel 1961 (altro esempio? La monoposto di che nel 1958 portò Mike Hawthorn alla vittoria del titolo Piloti F.1, la 246 F1); o le 126 turbo, sempre di Formula 1 e sempre 1.5: 126 (C e CK del 1981) e C2 (del 1982). Per garantire un sound piacevole a questa 296 GTB gli ingegneri della Ferrari hanno lavorato sodo sull’intonatura dei condotti delle turbine, sui raccordi degli scarichi (di Inconel, lega d’acciaio al nichel); c’è un ordine di accensione tipico per alberi motore di questo genere (di acciaio nitrurato; l’ordine? 1-6-3-4-2-5) e tantissime altre primizie che, nel loro insieme, permettono a questo compatto V6 un autentico “piccolo canto” dai toni alti. Che diventano squillanti ai regimi più elevati, fino a 8.500!

L’elettrico che piace. C’è un “fuori” e “dentro” anche per lei. Infatti l’interno, rivestito di pelle tranne che nelle zone col carbonio a vista (o se opterete per l’optional Assetto Fiorano, tra un attimo ci torno), è assai contemporaneo, con la classica plancia a sviluppo orizzontale sovrastata dal grande cruscotto digitale di derivazione SF90, come pure il software (alla base dell’HMI, il suo infotainment) e il volante (touch) con doppio Manettino; quello classico, sulla destra – con selettore fisico – e l’e-Manettino sulla sinistra: con cui ci s’interfaccia col potenziale dei 167 cavalli extra offerti dall’MGU-K che è piazzata tra il V6 di 2.992 cm3 e il cambio twin clutch a otto rapporti (in condivisione con la Roma e l’SF90 Stradale). Il motore elettrico consente tutta una serie di cose: dal viaggiare fino a 25 km in modalità puramente elettrica (curiosità: questa è l’unica plug-in della gamma che permette la marcia a trazione posteriore in questa modalità) alla rigenerazione dell’energia, passando per la piacevolezza delle cambiate o delle accelerazioni o, notevole, la prontezza di risposta dell’acceleratore. Il più vispo che troverete sotto il piede di una Rossa a eccezion fatta della SF90 Stradale (che però ha 170 cavalli in più).
Qui trovate tutto quel che c’è da sapere sul powertrain della 296 GTB

Meraviglia volante. Non avevo mai provato un’auto che restituisce la sensazione di “sciare” tra le curve. La 296 GTB ha un inserimento preciso e iper-robusto, capace di farsi seguire da un retrotreno che brama d’infilarsi in curva. Così le traiettorie sono sempre esaudite. E le intenzioni pure, perfette nell’esecuzione quando si guida concentrati con le mani al posto giusto… Non c’è alcun “secondo tempo” in inserimento (quella sensazione per cui una volta infilato l’anteriore in curva, la scocca tende a coricarsi sulla ruota anteriore esterna). Sembra di avere a che fare con un posteriore autosterzante. Invece si tratta di un’auto pensata per comportarsi in questo modo a partire dal foglio bianco (qui l’approfondimento sui controlli dinamici). soprattutto dopo averla provata che conti e sigle, magicamente, tornano in tutte le citazioni che guardandola avevi percepito. Il passo corto (SWB), il V6 con 120 gradi di apertura (-15 mm di altezza del motopropulsore rispetto alla F8 Tributo) o le nuove tecnologie utilizzate (su tutte: sterzo e freno by wire, elettronici): la guida illuminante della 296 GTB è stata escogitata – ancora una volta – dal gruppo di lavoro dell’ingegner Stefano Varisco e messa in prosa dallo staff di Raffaele De Simone. I Battisti e Mogol della “dinamica veicolo” maranelliana che da oltre dieci anni racconta all’automotive fin dove sia possibile spingersi incrociando potenza, divertimento e sicurezza. Grande lavoro, infine, per la gomma speciale firmata Michelin (la Cup R) che equipaggia l’allestimento Assetto Fiorano: come sulla SF90, anche in questo caso si chiama così la variante pensata per chi vorrà godersi al meglio la 296 tra i cordoli. Assetto “giusto” (analogico, con molle a taratura specifica e ammortizzatori Multimatic in luogo di quelli a controllo elettronico), qualche chilo risparmiato grazie all’uso del carbonio (-12 kg solo grazie ai pannelli porta di materiale composito) e, in generale, un occhio di riguardo alla performance (e alla sua durata) più che al confort. Accessorio di rigore: il lunotto di Lexan, altri 15 kg risparmiati. “Anche se”, sottolineano in Ferrari, “il risultato finale è meno estremo che sulla SF90 per preservare l’utilizzo nella guida o nei viaggi di tutti i giorni”.

Cordolissima. Dopo aver bevuto d’un sorso circa 200 chilometri dietro il suo volante (in modalità Race, e-manettino in Performance e sospensioni “morbide”) ho avuto la possibilità di guidarla anche in pista. Dove sono arrivate due sorprese. Da un lato l’agilità felina che puoi godere mettendo la 296 GTB alle strette tra i cordoli. Preziosa in inserimento, istantanea nella percorrenza di curva, super equilibrata in uscita. Tutto ruota attorno al tuo sedere: perfetto. La seconda sorpresa arriva dal nuovo Abs evo: qualcosa di simile agli Abs da motorsport che mi è capitato di sfruttare in gara. Notevole la quantità di velocità che puoi portare al punto di corda senza che l’auto perda aderenza o direzionalità sull’anteriore. Gioco nel gioco. Un po’ come tutto quello che scopri man mano che la usi (o guardi) nei dettagli. Perché i sedili, per esempio, si reclinano: utili per riporre giacche e piccoli sacchetti; e il baule, là davanti, non è poi così piccolo. Una Ferrari fatta non solo per chi ama guidare (e ne riconosce le sofisticazioni della messa a punto), ma pure per chi la vorrà usare davvero. Buon divertimento.

Scheda tecnica Ferrari 296 GTB:

Motopropulsore
Tipo: V6 120 Turbo Carter secco
Cilindrata totale: 2.992 cm3
Alesaggio e corsa: 88 mm x 82 mm
Potenza massima motore termico*: 663 CV a 8000 giri/min.
Potenza massima sistema ibrido**: 830 CV a 8000 giri/min.
Coppia massima: 740 Nm a 6250 giri/min.
Regime massimo: 8.500 giri/min.
Rapporto di compressione: 9,4:1
Capacità batteria ad alto voltaggio: 7,45 kWh

Dimensioni e pesi
Lunghezza: 4.565 mm
Larghezza: 1.958 mm
Altezza: 1.187 mm
Passo: 2.600 mm
Carreggiata anteriore: 1.665 mm
Carreggiata posteriore: 1.632 mm
Peso a secco***: 1.470 kg
Rapporto peso a secco/potenza: 1,77 kg/CV
Distribuzione dei pesi: 40,5 % ant. / 59,5 % post.
Capacità serbatoio: 65 litri

Pneumatici e cerchi
Anteriore: 245/35 ZR 20 J9.0
Posteriore: 305/35 ZR 20 J11.0

Freni
Anteriore: 398 x 223 x 38 mm
Posteriore: 360 x 233 x 32 mm

Trasmissione e cambio
Cambio F1 doppia frizione a 8 rapporti

Controlli elettronici
eSSC: eTC, eDiff, Scm, Fde2.0, Eps, Abs Evo, sensore 6w-CDS; Abs/Ebd prestazionale con recupero di energia

Prestazioni
Velocità massima > 330 km/h
0-100 km/h: 2,9 s
0-200 km/h: 7,3 s
200-0 km/h: 107 m
Tempo sul giro di Fiorano: 1′ 21

Consumo ed emissioni di CO2
In corso di omologazione

Listino prezzi Ferrari 296 GTB:
Ferrari 296 GTB: 275.500 euro
Ferrari 296 GTB Assetto Fiorano: 307.500 euro

* Con benzina a 98 ottani
** In modalità Qualify dell’eManettino
*** Allestimento con contenuti opzionali di alleggerimento