Fiat Chrysler – Stati Uniti, la Corte Suprema rigetta le accuse della General Motors

La General Motors deve ormai arrendersi nella sua battaglia giudiziaria contro la Fiat Chrysler. Da anni, il colosso di Detroit tenta di ottenere un risarcimento danni miliardario per il caso delle presunte tangenti al sindacato Uaw, ma gli ultimi sviluppi potrebbero chiudere definitivamente la questione. La GM, infatti, ha cercato di riaprire l’intera vicenda tramite la presentazione di un ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti, il tribunale di ultima istanza nel sistema giuridico statunitense, ma i giudici di Washington hanno in sostanza respinto la richiesta, rifiutandosi di ascoltare le motivazioni dell’azienda guidata da Mary Barra. 

Gli antefatti. In particolare, la General Motors aveva fatto ricorso contro la decisione di un tribunale federale del Michigan che, nel 2020, aveva disposto l’archiviazione per tutte le accuse presentate contro la Fiat Chrysler per il presunto pagamento di tangenti a favore di alcuni funzionari del sindacato nel corso di una delle tornate di trattative per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro. Lo scorso agosto, poi, una corte di appello aveva confermato l’archiviazione. Il gruppo di Detroit non si è mai arreso e, lo scorso gennaio, ha tentato la strada del ricorso alla Corte Suprema. Ora, i giudici di Washington potrebbero aver scritto, in via definitiva, la parola fine su un caso vecchio ormai più di tre anni