Gims 2023 – Aspettando Ginevra

Questa volta, il Salone internazionale dell’Automobile di Ginevra (noto anche come Gims) gioca in trasferta. Precisamente a Doha, la capitale del Qatar, dove si è svolta, alla fine dell’anno scorso, anche un’inedita edizione dei Mondiali di Calcio. Ebbene, per la rassegna ginevrina si tratta di un importante “esperimento”, di un “ponte” lanciato, dopo la pausa forzata dovuta alla pandemia, verso uno dei mercati più esclusivi e una delle regioni più strategiche del pianeta. Che vuole crescere molto rapidamente. Tutto questo in attesa di tornare, dal 26 febbraio 2024, alla sede storica in Svizzera. Ma con un’alternanza, che prevede cinque edizioni della rassegna in Qatar nei prossimi dieci anni.

Salone con G.P. Ma ora che “Qatar show” sia, fino al 14 ottobre, con il traino del Gran Premio di Formula 1, questo weekend. Nella vetrina del Gims ci sono una trentina tra i marchi automobilistici più noti: Audi, BMW, Defender, Infiniti, Jaguar, Kia, Lamborghini, Lexus, McLaren, Mercedes, Mini, Nissan, Porsche, Range Rover, Toyota, Volkswagen, senza contare i brand cinesi Chery, Lynk&Co. e Omoda, l’americana Lucid e la vietnamita VinFast. Spiccano le assenze di Tesla e Byd, ma forse non avevano bisogno di essere presenti nel Golfo. Questo è un Salone diverso da quelli internazionali cui siamo abituati, senza avere première mondiali e tagliato su un mercato altrettanto diverso dai nostri.   

Anti-Tesla Model 3. La rassegna qatariota mette in mostra  modelli in gran parte già svelati in questi ultimi mesi. Tra gli altri, segnaliamo la Mercedes GLC Coupé e la Audi SQ8 TFSI, equipaggiata con un V8 4.0 biturbo da 507 CV, già a listino e che sarà commercializzata anche in Italia nel’ultimo trimestre dell’anno. Interessante anche la Lucid Air Pure RWD, di cui il brand statunitense ha rivelato proprio ieri anche il prezzo di attacco, che è di 77.400 dollari. Notevoli le caratteristiche tecniche della berlina premium, che garantirebbe, secondo la Casa, un’autonomia di circa 660 chilometri. Altre novità sono attese dalla cinese Chery, con prodotti ibridi dedicati ai mercati dei Paesi del Golfo. E non sono da escludere sorprese, magari in veste di concept di lusso, per cercare di sondare la reazione di Paesi dall’elevata capacità di spesa che potrebbero cercare alternative esclusive e originali, non “istituzionali”, ai modelli premium di consolidata tradizione.