Governo – Multe e cartelle esattoriali, le novità della legge di Bilancio 2023

Blocco dell’aumento delle multe dall’1 gennaio 2023 e rottamazione – parziale e non generalizzata – delle cartelle esattoriali derivanti da violazioni di norme del Codice della Strada, oltre alla riattivazione della società Stretto di Messina nella prospettiva della realizzazione del Ponte. Queste, in estrema sintesi, le novità che riguardano il mondo dell’auto e delle infrastrutture stradali al termine della lunga maratona che alla commissione Bilancio della Camera dei deputati ha ritracciato in parte le misure contenute nel disegno di legge approvato dal governo lo scorso novembre. Provvedimento che, peraltro, già conteneva il congelamento degli importi delle multe e lo sblocco dell’iter che (forse) porterà alla realizzazione del Ponte di Messina. Il testo approda oggi in aula per l’approvazione in prima lettura, cosa che avverrà domani dopo la richiesta, da parte del governo, del voto di fiducia. Tra Natale e Capodanno, poi, arriverà il via libera del Senato, anche a Palazzo Madama con il voto di fiducia per evitare ulteriori modifiche che renderebbero necessario un terzo voto alla Camera.

Rottamazione delle cartelle. L’unica novità introdotta a Montecitorio, relativamente al mondo dell’auto, è dunque la possibilità, affidata ai Comuni, di intervenire sui vecchi debiti derivanti dalle multe stradali non pagate o pagate parzialmente. Attenzione: la norma non è generalizzata, né omnicomprensiva. In primo luogo, riguarda solo i debiti affidati agli agenti della riscossione tra l’1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015. Il debito, poi, non deve superare i mille euro complessivi, ossia comprensivi di capitale, interessi e sanzioni. Infine, la rottamazione non riguarderà il capitale, ma soltanto gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo, le relative sanzioni e i corrispondenti interessi di mora. Non solo. Gli enti locali, ed è questa la novità più rilevante, avranno la possibilità di non applicare la norma. Dovranno provvedere in questa direzione, se lo vorranno, entro il 31 gennaio 2023. In ogni caso, dall’1 gennaio al 31 marzo 2023 è sospesa la riscossione dell’intero ammontare dei debiti. C’è da prevedere che, con la fame di soldi che hanno i Comuni, gran parte delle amministrazioni opterà per confermare le cartelle pendenti.

Scongiurato l’aumento delle multe. Come detto, il provvedimento che domani dovrebbe essere approvato dalla Camera conferma la sospensione, per il biennio 2023-2024, l’aumento automatico degli importi delle multe in base all’inflazione media registrata nel biennio precedente. L’opportuna decisione del governo Meloni scongiura un aumento-monstre delle sanzioni che sarebbe stato del 15,6%.

Il Ponte è priorità nazionale. Ancora: Al fine di rilanciare l’economia del Paese attraverso il completamento della rete infrastrutturale primaria e di contribuire agli obiettivi dell’Unione europea in materia di rete transeuropea dei trasporti riparte l’iter che dovrebbe portare alla realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina. Il governo, per il momento, ne ha messi i primi, necessari, mattoni amministrativi. In pratica, il collegamento stabile viario e ferroviario tra Sicilia e continente è dichiarato opera prioritaria e di preminente interesse nazionale; inoltre, è revocato lo stato di liquidazione della società Stretto di Messina Spa. Dopo la nomina dei nuovi organi sociali, Rete ferroviaria italiana e Anas sono autorizzate a sottoscrivere aumenti di capitale fino a un massimo di 50 milioni di euro. Al termine di questi primi passaggi, la società avrà gli strumenti per procedere alla progettazione esecutiva dell’opera e, successivamente – capitali permettendo – alla sua realizzazione.