Honda 0 – A tu per tu col futuro elettrico del marchio

un futuro multienergia, quello che attende l’automobile. E non sono solo i costruttori europei a pensarlo. Anche in Giappone, infatti, le Case hanno intrapreso una strada che le porterà a trasformare le proprie gamme, proseguendo sulla via dell’elettrico, senza però dimenticare cilindri e pistoni. Anche perché è quello che chiede il mercato e alla Honda – che mi ha mostrato parte di quello che ci attende per il futuro – lo sanno bene. Il “core business”, come lo chiamano loro, rimarrà quello delle auto termiche (con futuri sviluppi dell’ibrido e il debutto di nuovi modelli, come la coupé Prelude che arriverà anche in Europa), ma l’elettrico entrerà in maniera sempre più importante nell’offerta, con una nuova gamma di modelli a batteria chiamati Serie 0 (come zero sono le emissioni di anidride carbonica che la Casa punta ad avere entro il 2050). Le abbiamo viste sotto forma di concept al Ces di quest’anno, e tra pochi mesi, proprio a Las Vegas, al Consumer Electronics Show 2025 verranno svelate nella loro veste definitiva, pronte per la produzione, partendo con una berlina. Entrerà sul mercato nei mesi successivi con potenze fino a 500 cavalli e batterie tra gli 80 e i 90 kWh, per poi essere seguita da altri cinque modelli. Nell’ordine, arriveranno a ruota due Suv (una media e una entry level), che saranno seguite (a un anno di distanza l’una dall’altra) da una Suv compatta, da un’altra Suv piccola e da una berlina di dimensioni contenute, quest’ultima attesa per il 2030.

Tra megacasting e riconoscimento biometrico. Tutte le nuove vetture della gamma 0 condivideranno l’ossatura tecnologica. Pianale modulare 100% elettrico (non vedremo versioni ibride di queste vetture) con componenti ricavate con la tecnica del megacasting (pressofusione a 6 mila tonnellate di parti complesse in soluzione unica, come scatole batteria -che puntano a essere tra le più sottili in commercio, per limitare l’altezza della cinque porte a 1.400 mm – o interi retrotreni) e architettura digitale Android Automotive con intelligenza artificiale e tantissime soluzioni pensate per semplificare la vita di tutti i giorni. Qualche esempio? Una videocamera che riconosce il proprietario e interpreta i suoi movimenti fuori dall’auto, capendo anche se con lui, per esempio, c’è un bambino su un passeggino, così da aprire porte e bagagliaio in ordine per far salire il fanciullo e riporre la carrozzina nel baule. Senza bisogno di chiavi o smartphone.

Al volante della concept. Ho avuto occasione di testare questa e altre soluzioni tecniche a Tochigi, in Giappone, dove la Honda ha il suo più importante centro di ricerca e sviluppo. E dove ho potuto anche guidare un prototipo della nuova serie 0. La carrozzeria era quella di una Accord modificata, ma “sotto” c’era tutto quello che troveremo sul modello di serie. Massimo riserbo su numeri e caratteristiche, ma a pelle posso dirvi che la bimotore si aggirerà attorno ai 500 cavalli e il suo peso non sarà elevatissimo. Su strada, infatti, il prototipo si è rivelato scattante, senza eccedere nella brutalità d’accelerazione. Agile e rapido nei cambi di direzione, infonde fiducia nel guidatore grazie a un baricentro molto basso e a un assetto a controllo elettronico tarato per garantire un buon confort e un piacere di guida elevato. Trattandosi di un muletto, non è ancora il momento di parlare di dettagli come l’abitabilità interna, che m’è sembrata buona ma non straordinaria. Quello che posso dirvi, però, è che per la nuova berlina alla Honda stanno lavorando a una serie di gadget pensati per gli appassionati vecchia scuola, come un generatore di suoni e vibrazioni che riprende il rumore di modelli iconici come la NSX o la Civic Type R: è ancora in fase embrionale e non si sa se e quando che arriverà, ma – per chi apprezza il genere – la resa sonora sarà notevole.