Hyundai – Schemera: “La gamma Ioniq potrebbe essere estesa anche alle compatte”

La Hyundai starebbe valutando la possibilità di utilizzare il suo neo sub-brand Ioniq e la piattaforma nativa e-Gmp per realizzare modelli elettrici più piccoli rispetto alla già svelata 5, di cui al Salone di Monaco si è vista la versione robotaxi. Tra questi nuovi modelli che impiegherebbero la base e-Gmp, potrebbe rientrare anche l’erede della attuale Suv compatta Kona a batteria.

Più che un auspicio. A rivelarlo ad Automotive News Europe è stato Thomas Schemera, responsabile globale marketing del marchio coreano. Ecco le sue parole: “Avrebbe senso estendere tutti i vantaggi associati alla piattaforma e-Gmp a veicoli più piccoli”. In pratica, verrebbe superata l’impressione iniziale relativa all’utilizzo della piattaforma solo per modelli di taglia medio-grande, e verrebbero estesi a vetture più abbordabili i vantaggi dell’architettura specifica a 800 Volt, che sono l’autonomia estesa, la rapidità di ricarica e gli aggiornamenti over-the-air del software. “Voterei per un progetto del genere” ha confessato Schemera.

In programma la 6, la 7 e Ricordiamo che, dopo l’originale crossover Ioniq 5, primo modello realizzato sulla e-Gmp, il marchio asiatico presenterà sulla stessa base tecnica la berlina-coupé 6, attesa tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, e la grande Suv 7, prevista per il 2024. Tornando sulla possibilità di eventuali modelli più piccoli nella gamma, e in particolare rispondendo alla domanda se l’erede della attuale Kona Electric possa in futuro assumere il nome di Ioniq 2, 3 o 4, Schemera ha detto: ” un qualcosa che non voglio confermare, ma sembra essere probabile”.

Servono volumi adeguati. Schemera ha poi dichiarato che la sfida principale nel realizzare un modello piccolo sulla pregiata piattaforma e-Gmp non riguarda l’ingegneria, ma la possibilità di creare volumi ed economie di scala sufficienti per raggiungere gli obiettivi di profitto che ci si attendono nel caso di veicoli a corrente costosi da produrre. Se ciò fosse possibile, ha detto Schemera, non ha senso sviluppare nuove piccole vetture a combustione interna. Una discussione molto importante, che si sta svolgendo all’interno del gruppo Hyundai.