Ineos Grenadier – La sfida contro Jimny, Bronco, Wrangler e Defender – VIDEO
4×4: un modo di fare auto che ha ripreso vita negli ultimi anni. La Land Rover ha mutato radicalmente la natura della Defender; la Ford ha riportato in vita un modello storico come Bronco; la Suzuki ha dimostrato, tramite il successo commerciale della Jimny, quanto il pubblico cerchi soluzioni compatte ed efficaci; la Jeep ha aggiornato Wrangler con l’arrivo dell’ibrido e, a testimoniare che questo settore è tornato a essere di forte interesse, c’è anche chi, come nel caso della Ineos, ha voluto dar vita a un nuovo modello, la Grenadier, con l’obiettivo di prendersi la corona di miglior fuoristrada in circolazione.
I numeri. Per verificare se la Ineos abbia effettivamente scalzato gli altri modelli dal podio, li abbiamo portati tutti nella pista off-road di Quattroruote per un testa a testa all’ultima rampa. Abbiamo selezionato quattro esercizi (Trincea, Trail, Rampe di ghiaia e Guado) per testare le doti di trazione di Suzuki Jimny, Land Rover Defender, Jeep Wrangler, Ford Bronco e, appunto, Ineos Grenadier nella sua versione meno estrema (chiamata Fieldmaster) ma dotata di pacchetto opzionale con i tre differenziali bloccabili e gomme tassellate. Partiamo però dalla scheda tecnica delle contendenti, che vede un 1.5 4 cilindri da 102 CV e 130 Nm per la Jimny, un 3.0 6 cilindri in linea (preso in prestito dalla BMW) da 286 CV e 450 Nm per la Grenadier, un V6 2.7 da 335 CV e 536 Nm per la Bronco, un 2.0 plug-in hybrid da 380 CV e 367 Nm per la Wrangler e un 3.0 6 cilindri in linea da 250 CV 570 Nm per la Defender.
Trincea. Nella Trincea le fuoristrada devono approcciare un ostacolo e superarlo con crescente difficoltà, qui le forme dell’auto sono fondamentali e lo sono anche i sistemi di trazione quali differenziali bloccabili e controlli elettronici. In questo frangente spiccano le doti della Defender (avvantaggiata dall’altezza da terra di ben 29 cm, maggiore di gran lunga rispetto alle concorrenti grazie alle sospensioni pneumatiche), della Bronco e della Grenadier.
Rampe. Per comprendere la capacità di trazione di un fuoristrada si usano invece le rampe, sia su sterrato sia su asfalto. Questa parte dei test che effettuiamo a Vairano permette, per esempio, di capire come si comportano i differenziali e i sistemi di trazione elettronica dei fuoristrada. In questo caso la differenza viene fatta dalla dotazione dei differenziali, delle marce ridotte e della tipologia di pneumatici montati. La Ford Bronco (qui in allestimento Badlands) e la Ineos Grenadier (con il già citato pacchetto Rough che include differenziali anteriore e posteriore bloccabili oltre a pneumatici BF Goodrich All Terrain) affrontano le salite senza problemi, ma anche le Jeep Wrangler (qui in allestimento Sahara) e Land Rover Defender si arrampicano con facilità.
Trail. Il percorso di Trail è fatto di profonde buche e dossi impegnativi, con curve strette. Qui si mettono alla prova l’avanzamento su terreno cedevole e l’agilità nelle svolte, quindi le dimensioni contano: Grenadier e la Wrangler hanno dunque incontrato qualche difficoltà. La Bronco ha invece un asso nella manica, il trail turn assist, che frena la ruota interna alla curva per favorire la rotazione della vettura. Dossi e buche profonde favoriscono invece la Jimny che si muove senza problemi, ma anche la Defender.
Guado. Nel Guado, la Land Rover risulta quella più a suo agio (può affrontare guadi fino a 90 cm, contro gli 80 di Grenadier e Bronco e i 76 di Wrangler), nonché la più alta da terra, con 29 centimetri contro i 25/26 delle altre. Merito ancora delle sospensioni pneumatiche. La Jimny invece nella sua configurazione stock non va oltre i 50 cm.
I risultati. In questa prova è emerso come ogni fuoristrada interpreta il mondo del 4×4 in modo originale e unico: dall’inarrestabile d’alto lignaggio, la Defender, alla compatta working class hero, la Jimny. Per scoprire chi ha avuto i risultati migliori vi rimandiamo alla prova completa su Quattroruote di gennaio.