Istat – Spostamenti, l’auto sarà il mezzo prediletto anche in autunno

L’auto sarà di gran lunga il mezzo preferito per gli spostamenti anche nel prossimo autunno: lo rivela l’Istat, che ha diffuso i risultati di un’indagine sulle intenzioni di chi, per lavoro o per studio, usa abitualmente mezzi pubblici o privati. L’osservatorio mette anche a confronto i dati raccolti con quelli omologhi relativi al periodo immediatamente precedente l’inizio dell’emergenza pandemica. In generale, le previsioni dell’istituto di statistica confermano la tendenza, già emersa nei mesi scorsi, al rafforzamento della mobilità individuale a scapito del trasporto pubblico. Ma soprattutto la centralità dell’automobile in un contesto sociale ancora condizionato dagli effetti del coronavirus.

Studenti e lavoratori: più di uno su due si muove in auto. Secondo la ricerca, più della metà del campione (53,2%) – sommando conducenti (49,4%) e passeggeri (3,8%) – nei mesi di settembre e ottobre si muoverà con l’auto: un dato in crescita rispetto al bimestre pre-pandemia (gennaio-febbraio 2020), quando tale valore, in base alle rilevazioni dell’Istat, si fermava al 47,2%. In termini assoluti, rispetto a un anno e mezzo fa si registra, proprio a causa del Covid, una diminuzione dei trasferimenti: a spostarsi per cinque giorni o più a settimana, infatti, sarà il 68,1% contro l’81,6% del periodo pre-Covid. In questo quadro, tuttavia, si conferma il trend che vede in crescita il trasporto privato e in calo quello pubblico (bus, metro e treno passano dal 27,3% delle preferenze al 22,6%). Ma con le moto e la cosiddetta mobilità dolce (bici e monopattini) in leggera diminuzione: le prime passano dal 6 al 5,5%, la seconda dal 3,4% al 3,2%.

Chi non studia né lavora. L’Istat, infine, fornisce delle indicazioni anche sulle intenzioni negli spostamenti di chi non studia né lavora. Anche questa categoria evidenzia un progressivo abbandono del trasporto pubblico: tra gli intervistati, il 55% già prima non usava bus, metro e treni, e continuerà a rinunciarvi nel prossimo futuro, mentre il 17,6% intende usufruirne meno. Questi utenti ricorreranno invece a mezzi privati a motore tanto quanto prima nel 70,8% dei casi, più spesso nel 7,6% e più di rado nel 9,6%.