Iveco – Accordo per la cessione del gruppo a Tata Motors
Dopo mesi di indiscrezioni, si concretizza un’operazione che ha già generato non poche preoccupazioni tra le organizzazioni sindacali italiane. Infatti, Iveco è destinata a passare sotto il controllo degli indiani di Tata Motors, che acquisiranno l’intero gruppo grazie a un’offerta di 3,8 miliardi. Tuttavia, una parte importante delle attività industriali di Iveco, ossia il business della Difesa, rimarrà in Italia: a rilevarla sarà la maggior società italiana del comparto, la Leonardo (l’ex Finmeccanica). L’operazione con Tata. In particolare, la società indiana ha lancerà un’offerta pubblica d’acquisto, tramite un veicolo di diritto olandese, sull’intero capitale di Iveco: per ogni azione verrà pagato un corrispettivo di 14,1 euro. Tale prezzo, unitamente al dividendo straordinario che sarà distribuito agli azionisti per la vendita del business della Difesa (stimato in 5,5/6euro per azione), incorpora un premio di almeno il 22% rispetto alla quotazione media nei tre mesi precedenti le indiscrezioni di stampa sulla possibile operazione. Il consiglio di amministrazione di Iveco sostiene l’Offerta e raccomanda ai soci di aderirvi. A tal proposito, la holding Exor, maggior azionista con oltre il 27% del capitale, ha già assunto l’impegno irrevocabile a portare in adesione all’offerta la propria partecipazione azionaria.Gli impegni degli indiani. La Tata ha concordato, a sua volta, una serie di impegni, tra cui il sostegno all’attuale strategia di Iveco e la garanzia degli "interessi di lungo termine di tutti gli stakeholder, inclusi dipendenti, fornitori e clienti. L’operazione, che porterà all’addio dell’azienda torinese aBorsa Italina, è accompagnata anche da una serie di accordi di natura non finanziaria e di durata biennale. Tra gli altri. è previsto che le attività di Iveco rimangano "sostanzialmente intatte". Inoltre, Tata si impegna a "rispettare e mantenere l’identità aziendale, l’integrità, i valori fondamentali e la cultura di Iveco Group, nonché i principali marchi, i trade-marks e i loghi", e a non procedere con "alcuna ristrutturazione significativa" e la chiusura di qualsivoglia impianto. In ogni caso, gli indiani non prevedono "alcuna riduzione della forza lavoro" e impatti sui siti di produzione, sui contratti con i clienti e sui livelli occupazionali. Nasce un colosso del settore. Con l’operazione nasce uno dei principali attori del mercato dei veicoli commerciali: l’Offerta unisce "due aziende con portafogli di prodotti e capacità altamente complementari, sostanzialmente prive di sovrapposizioni nella struttura industriale e presenza geografica", e crea "un’entità più forte e diversificata con una presenza globale significativa" e vendite di più di circa 540.000 unità all’anno. Iveco e il business dei veicoli commerciali di Tata Motors avranno ricavi combinati di circa 22 miliardi di euro, suddivisi tra Europa (circa 50%), India (circa 35%) e Americhe (circa 15%). Il sostegno all’attuale strategia rappresenta anche un segnale positivo dopo due anni di grande dinamismo per l’azienda. Iveco è reduce da un biennio di accordi con diversi altri gruppi industriali e non solo. Nel 2024 ha ceduto la divisione Magirus dedicata ai veicoli per i vigli del fuoco e la protezione civile al fondo Mutares e firmato con la cinese Foton un memorandum d’intesa per esplorare possibili collaborazioni nel settore dei veicoli commerciali e industriali elettrici e ulteriori possibilità di sviluppo di progetti congiunti per l’Europa e il Sudamerica. Sempre l’anno scorso era stato annunciato l’ampliamento di una collaborazione già esistente con Hyundai per la creazione di veicoli leggeri e camion pesanti elettrici e a fuel cell, i cui principali effetti sono stati la realizzazione dell’Iveco eMoovy, chassis elettrico derivato dallo Hyundai ST1, e dell’autobus urbano E-Way H2 a celle a combustibile. Inoltre, la lettera d’intenti con Ford Trucks, marchio della joint venture Ford Otosan fra il gruppo statunitense e il turco (Otosan appunto), finalizzato allo sviluppo congiunto di una struttura di cabina in grado di ottemperare alle norme di sicurezza che entreranno in vigore dal 2028. Il mese scorso, infine, la firma di un’intesa con Stellantis Pro One per l’ingresso nella gamma leggera, accanto al Daily, dei furgoni eJolly ed eSupeerJolly, derivati rispettivamente dai Fiat E-Scudo ed E-Ducato.L’addio alla Difesa. In tale quadro, non va trascurata la cessione del business della Difesa a Leonardo. L’operazione, da tempo oggetto di indiscrezioni di stampa, crea un campione nazionale del comparto, riguarda IDV e Astra e tutte le attività connesse (6 siti produttivi, 9 uffici commerciali a livello globale e ricavi per 1,1 miliardi nel 2024) ed è previsto venga completata entro il 31 marzo 2026. A valle dell’efficacia della vendita, Iveco Group intende distribuire mediante dividendo straordinario ai propri soci i proventi netti dell’operazione, soggetti ad aggiustamenti di chiusura.