Jaguar – Primo sguardo alla I-Type 6 di Formula E

Sono più piccole, più potenti e hanno meno protezioni. Le Formula E di terza generazione sono state studiate per aumentare lo spettacolo in gara. E la nuova Jaguar I-Type 6 è nata con l’obiettivo di vincere. Con Sam Bird e Mitch Evans, i due alfieri del team Jaguar TCS Racing confermati anche per la nona stagione del campionato, che prenderà il via in Messico il 14 gennaio. E cambierà tutto, dal regolamento alla meccanica. Perché ora le ruote motrici non sono più due, ma quattro, grazie a un powertrain bimotore da 600 kW, cioè oltre 800 cavalli. La complicazione meccanica è cresciuta notevolmente, così come le sfide per gli ingegneri, che si sono dovuti studiare nuovi sistemi di gestione e recupero dell’energia, ma anche una tecnologia di ricarica che consentirà di fare un rabbocco di corrente in pochi secondi, sfruttando una potenza di ricarica di ben 600 kW durante i pit-stop, che debuttano nella Season 9 della Formula E.

Obiettivo zero CO2. La nuova I-Type 6 mette sul piatto tutta la tecnologia che consentirà alla Jaguar di diventare un marchio full electric già nel 2025. La Casa britannica, infatti, presenterà nei prossimi mesi una gamma di vetture a batteria che andranno a sostituire totalmente i modelli con motori endotermici già tra due anni. L’obiettivo del gruppo Jaguar Land Rover è infatti quello di azzerare le proprie emissioni di anidride carbonica entro il 2039, ma come ci ha spiegato Franois Dossa, direttore esecutivo della strategia e della sostenibilità del gruppo, l’impatto della produzione e della commercializzazione dei veicoli impatta solo per il 2% nelle emissioni di CO2, con il restante 98% che è causato dai fornitori. Per questo il colosso britannico ha fissato il proprio obiettivo di carbon neutrality così avanti nel tempo e ha avviato una campagna di sensibilizzazione dei propri partner per ridurre (e poi azzerare) le emissioni di anidride carbonica.

Nuovi orizzonti. Questo processo di sensibilizzazione passa anche dalla Formula E, un campionato che porta l’elettrico in giro per il mondo e che quest’anno avrà tre nuove tappe: Sudafrica, Brasile e India. Paesi dove le Ev non hanno ancora una grande diffusione, ma che saranno fondamentali nel processo di decarbonizzazione del pianeta. La nuova monoposto del Giaguaro, caratterizzata da una livrea asimmetrica complementare tra le due vetture, è pensata per emozionare gli appassionati: a differenza delle generazioni precedenti, infatti, la Gen 3 sarà in grado di superare i 300 chilometri orari di velocità massima, il che “porterà la Fia a ridisegnare alcuni tratti delle piste cittadine dove corrono le monoposto”, ci ha spiegato Mitch Evans.

Addio freni idraulici dietro. Il nuovo powertrain delle Gen 3 ha anche consentito di eliminare i freni posteriori. Il che potrebbe sembrare un controsenso su un’auto da corsa, dove la frenata è una delle parti più importanti della guida. Thomas Müller, executive director product engineering di Jaguar Land Rover, ci ha però raccontato che sulle nuove monoposto non è più necessario utilizzare dei freni posteriori poiché, fin dai primi giri, il sistema di rigenerazione della carica in frenata è talmente efficace che arriva a sostituire del tutto l’impianto frenante idraulico posteriore, “migliorando anche il livello di sostenibilità della vettura perché, dietro, non c’è dispersione di particelle delle pastiglie freno”. Questo è stato reso possibile anche dall’adozione di una nuova, e più capiente, batteria, che consente di completare una gara con meno del 100% della carica, così da poter partire senza “il pieno” e sfruttare fin da subito la frenata rigenerativa.