Jaguar – Rossella Cardone: la sostenibilità sarà integrata in tutto il ciclo produttivo

Rossella Cardone è direttore della Sostenibilità di Jaguar-Land Rover. Nata a Napoli, dove si è laureata, si è spostata poi a Roma e in seguito in Svezia. Ha lavorato per ben 23 anni alla Ericsson, per passare poi, nel gennaio scorso, al gruppo anglo-indiano per guidare la trasformazione dell’azienda nell’ottica della sostenibilità. La incontriamo poco prima della gara del sabato dell’E-Prix di Roma di Formula E.

Quali sono i pilastri del vostro progetto di sostenibilità?
Ne ha diversi, molto importanti: innanzitutto, quelli ambientale e climatico. C’è poi un aspetto sociale e quello delle responsabilità di come gestire il tema all’interno dell’azienda. Ora la parte climatica e ambientale ricopre un ruolo fondamentale ed è integrata nella nuova strategia Reimagine. Quindi, nel progetto di essere creatori di un brand di lusso estremamente desiderabile, la sostenibilità insieme alla qualità del prodotto rappresentano il cuore dei nostri interessi. Passiamo dalla strategia agli obiettivi: entro il 2039 vogliamo raggiungere l’obiettivo carbon zero, e questo significa ripensare in toto i processi di produzione, l’intero ciclo produttivo. Dall’ideazione e progettazione, alla produzione dei veicoli in fabbrica, alla scelta dei materiali, inclusa la collaborazione con i nostri partner e fornitori. seguire lo stesso obiettivo, diventare parte di un business che vuole essere sostenibile, ma che sposa anche il valore di portare positività nella società e nell’ambiente. Quindi le nostre auto devono essere performanti, avere un’innovazione tecnologica avanzata, e al contempo creare un valore positivo per chi le guida, ma pure per chi le vive da fuori.

una grande sfida, difficile da gestire, che richiederà grandi risorse…
una sfida che è possibile e che sappiamo come gestire. La sostenibilità non è un elemento in aggiunta, ma è integrato in ogni fase del progetto. Significa che le risorse e le competenze di oggi, i cicli produttivi e i macchinari, devono integrare elementi di sostenibilità. Serve un sistema produttivo più semplice, in cui vengano ridotti i consumi di energia. Questo era vero già prima, ma adesso, se guardiamo anche al difficile ambito geopolitico attuale, lo possiamo toccare con mano. L’utilizzo di energia rinnovabile è una scelta, non filosofica o etica, ma pratica, di valore del business, che fa ridurre al contempo i rischi per l’ambiente. Un’azienda che utilizza fonti rinnovabili, consumando meno energia, fa aumentare il valore per i nostri investitori, oltre a ridurre i valori della CO2 emessa, contribuendo così a raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

Un beneficio per tutti, che va comunicato al meglio…
Sì, perché il consumatore deve sapere esattamente che cosa significa sostenibilità, comprare un veicolo che è stato pensato e realizzato nei canoni dei consumi bassi in fase di produzione, ma che consente anche a lui di essere più rispettoso dell’ambiente. Insomma, la mia auto inquina meno.  

Vedo in questo anche un possibile cambiamento nella composizione della vostra clientela, nel senso che vi rivolgerete anche alle fasce più giovani?
Io direi che la sostenibilità sta toccando tutte le generazioni. In un modo o nell’altro, tutti veniamo contaminati dalla consapevolezza che qualcosa di molto importante sta avvenendo, lo vediamo ogni giorno nei cambiamenti climatici. Noi oggi siamo qui alla Formula E, ed è uno dei motivi chiave per cui siamo partner di questa categoria, con l’intenzione di ispirare e sensibilizzare i consumatori delle varie generazioni. Lo facciamo tramite lo sport, che ci emoziona e coinvolge, ponendo le performance tecnologiche di un’auto da corsa in un contesto sostenibile. Il messaggio è: ti puoi divertire, ma con l’elettrificazione, con la circular economy e con le batterie second life.  

Ci vuole anche una comunicazione ad hoc…
Bisogna far capire a tutti che cosa significhi sostenibilità per il settore automotive, e perché è importante per Jaguar-Land Rover in particolare. Tutte le persone devono comprenderlo, essere coinvolte all’interno dell’azienda, in ogni settore, in ogni ruolo. Bisogna capire nel proprio ambito di attività giornaliera qual è l’elemento di sostenibilità e come ciascuno può contribuire a creare valore col proprio lavoro. Il tutto, all’interno di una trasformazione più ampia. Stiamo partendo da un processo di consapevolezza di quale sia il valore che il singolo impiegato può portare nel processo. La sostenibilità è integrata, non è un qualcosa che cala dall’alto: la trasformazione è trasversale, ma avviene sul campo. 

E coinvolge anche i fornitori…
Se ci siamo dati un obiettivo simile, questo coinvolge chiaramente anche loro, l’intera catena del valore. I nostri obiettivi sono pubblici, chiari, quindi cerchiamo collaborazione nei fornitori importanti, nei nostri partner, che hanno a loro volta obiettivi similari. Se vogliamo rinnovare un brand di lusso, l’intero ecosistema deve essere di lusso. 

C’è un vostro progetto importante e riguarda il recupero delle batterie a fine vita. Come si svilupperà?
un progetto fondamentale per Jaguar-Land Rover, perché la batteria di una vettura elettrica è un componente chiave, dal punto di vista tecnologico e delle performance, ma pure della sostenibilità. Perché contiene materiali pregiati, perché i processi di produzione che la coinvolgono sono importanti per quanto riguarda il consumo di energia. Quindi, la batteria, come quella di un’auto come la I-Pace, quando raggiunge la fine del ciclo di vita ha ancora tanto da dare. Infatti stiamo portando avanti con Pramac un progetto chiave, per dare una seconda e pure una terza vita agli accumulatori delle I-Pace. Batterie portabili che tornano utili per stoccare energia rinnovabile, verde, non più nel mondo dell’auto. Sono nuovi modelli di business, sostenibili, all’interno di una economia circolare. La batteria, a quel punto, produce CO2 zero, perché il suo processo produttivo è già avvenuto in una vita precedente, quindi quella soluzione portabile in uno schema off-grid realizza una voce a emissioni zero. Vogliamo continuare non solo a testare questa strada a livello tecnologico, ma anche scalarla a livello di business. E su questo continuiamo a lavorare.