Kia – La carica (elettrica) della Kia: 14 modelli in quattro anni

Da produttore di automobili a fornitore di servizi di mobilità sostenibili e su misura: questa è la trasformazione che la Kia vuole mettere in atto. Il marchio coreano ha presentato un piano che prevede l’elettrificazione e la digitalizzazione della gamma (a partire dal segmento C con Ceed e Niro) nel 2023, con l’obiettivo di raggiungere entro il 2045 la carbon neutrality. E per farlo il costruttore si appresta a lanciare tanti nuovi modelli a batteria, a partire da due piccole per l’Europa: una B-Suv e un’utilitaria di segmento A destinate a debuttare entro i prossimi tre anni.

Gli step del programma. L’ambizione della Kia è chiara: diventare leader nella mobilità sostenibile. Per farlo, il costruttore si è prefissato la riduzione entro il 2045 del 97% del livello di emissioni totali rispetto al 2019. Il nucleo centrale dell’operazione sarà ricoperto dalla strategia industriale di medio termine Plan S, che subirà un’ulteriore accelerata con 14 i veicoli totalmente elettrici in gamma entro il 2027. Un anno dopo, nel 2028, debutterà anche il primo veicolo FCEV (con celle a combustile) della Kia, che sarà così impegnata anche nello sviluppo dei sistemi propulsivi a idrogeno. Parlando di numeri, la Casa prevede di vendere 4 milioni di unità all’anno entro il 2030, di cui 1,2 a batteria.

Un assaggio della EV9. La Kia ha fornito anche ulteriori dettagli sulla sua nuova maxi Suv, la EV9: arriverà tra il terzo e quarto trimestre 2023, sarà lunga circa 5 metri e sarà basata sulla piattaforma modulare E-gmp (la stessa della EV6) a 800 volt con batterie da 100kWh. I clienti potranno scegliere versioni a motore singolo (trazione posteriore) o doppio (integrale): quest’ultima potrà contare su uno 0-100 km/h in 5,8 secondi, mentre l’autonomia sarà di 580 chilometri. La tecnologia di ricarica consentirà di ripristinare in soli 6 minuti i 100 chilometri di percorrenza, mentre la conformazione a skateboard della piattaforma consentirà di ospitare fino a sette persone.   

Gli altri modelli. Successivamente al lancio della EV9, la gamma Bev della Kia sarà ampliata dal debutto di una B-Suv completamente elettrica. Arriverà una segmento D con carrozzeria fastback: sarà lunga circa 4,70 metri e sarà prodotta in Europa. Poi ci sarà spazio anche per una una versione più compatta della EV9: si parla di 4 metri e mezzo di lunghezza, ma è un dato che potrà subire modifiche. Ancora: arriverà anche una crossover di segmento A. Focus anche al mondo commerciale, con due diverse varianti di veicoli per uso professionale: uno di piccole dimensioni e un altro attorno ai 5 metri.

La roadmap della guida assistita. Dal prossimo anno tutti i modelli saranno connessi alla rete, e potranno essere dotati di sistemi di guida assistita di livello 2. La Kia prevede invece di introdurre robotaxi di livello 4 nel 2025. Anche per questo, connettività e digitalizzazione saranno un altro aspetto centrale del futuro della Kia. Molto presto, le vetture coreane potranno anche essere collegate a una carta di credito, così da pagare direttamente parcheggi e colonnine in modo totalmente indipendente dai telefoni (come prevede la norma di cyber security europea, che entrerà in vigore nel 2024).

Futuro green. A fianco della mobilità sostenibile, la Kia prevede inoltre una serie di iniziative mirate alla riduzione delle emissioni di CO2. Per esempio, tutti gli impianti della Casa coreana saranno alimentati da fonti rinnovabili entro il 2040 e pure l’energia impiegata da Kia Charge, il servizio di ricarica del marchio, sarà green. Nel futuro sarà fondamentale anche il riciclo dei componenti: lo sviluppo del programma second life consentirà infatti il riutilizzo degli accumulatori (con funzionalità al di sotto del 70-75%) dismessi dalle auto e convertiti per altri utilizzi, come negli impianti fotovoltaici. La Kia si impegnerà anche nella pulizia degli oceani dalla plastica, che verrà poi utilizzata per la costruzione degli interni delle vetture. Infine, anche l’acciaio sarà verde, con i fornitori del brand che saranno monitorati per un utilizzo minimo di combustibile fossile nelle fasi di produzione.