La crisi dell’auto – Guidesi (Lombardia): “Il Piano europeo? Serve molto altro”

“Un segnale nei confronti del settore automotive e dei territori, ma serve molto altro”: l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi, torna sul Piano d’Azione per il rilancio dell’industria automobilistica europea, svelato mercoledì 5 marzo dalla Commissione. Guidesi ha parlato davanti a una platea di rappresentanti di diverse realtà imprenditoriali lombarde, piemontesi e liguri del settore automotive, convocate per la Cabina Economica Nord-Ovest in occasione di “Futura Expo, economia per l’ambiente. Brixia Forum” alla Fiera di Brescia. All’incontro, moderato dal direttore di Quattroruote Gian Luca Pellegrini, hanno partecipato anche Matthias Zink, presidente dell’associazione europea dei produttori di componentistica Clepa, e Petr Dolejsi, direttore Mobilità e Trasporto sostenibili dell’Acea, l’organizzazione di rappresentanza dei costruttori.

 

Servono altre modifiche. ” necessario cambiare ulteriormente il Regolamento al fine di passare dalla continua citazione di ‘neutralità tecnologica’ alla sua applicazione. Il concetto del ‘solo elettrico’ lo consideriamo un assist incredibile ai cinesi”, ha proseguito Guidesi, che è anche presidente dell’Automotive Regions Alliance (Ara), l’Alleanza tra le 36 regioni europee dell’industria automobilistica e del relativo indotto. “Ringrazio tutti coloro che in questi tre anni ci hanno supportato convintamente in una battaglia difficile di salvaguardia del settore. Un lavoro intenso e lungo che all’inizio ha dovuto scontrarsi anche con un irrazionale ‘pensiero unico’. Questo lavoro di squadra deve continuare”, ha proseguito l’assessore lombardo, più volte a Bruxelles, nelle ultime settimane, per far presente le istanze del settore. “La Commissione Europea ha fatto un passo avanti che però non basta a salvare l’industria automotive, per cui dobbiamo proseguire per trovare anche la necessaria maggioranza in Europa che ci consenta di correggere i clamorosi errori commessi ed evitare un clamoroso suicidio economico”. In proposito, Palazzo Lombardia intende “spingere sulla politica industriale e sulla necessità di rinsaldare le alleanze istituzionali, a livello italiano ed europeo, per difendere il tessuto produttivo, le imprese, i lavoratori e le famiglie” che lavorano nell’automotive, “rafforzando il peso specifico del sistema lombardo’ sui tavoli di interlocuzione con Bruxelles e Roma”.