Lamborghini – Per il quarto modello si pensa a una granturismo crossover

Il proposito della Lamborghini di ampliare la sua gamma con un quarto modello non è più un mistero da tempo. Di dettagli, però, ce ne sono ancora ben pochi, anche perché si tratta di un progetto destinato a concretizzarsi verso il 2028. Lo scorso marzo, il presidente e amministratore delegato Stephan Winkelmann aveva svelato il suo sogno: una coupé 2+2 rialzata da terra. Ora, lo stesso Winkelmann è andato oltre, fornendo ulteriori dettagli, ribadendo come il nuovo modello sarà il primo elettrico nella storia dell’azienda emiliana. In sostanza, a Sant’Agata Bolognese stanno valutando una granturismo 2+2 in stile crossover, quindi con un’altezza da terra superiore a quella delle attuali Aventador o Huracán ma, probabilmente, inferiore alla Urus.

Manca solo il via libera. Nulla, comunque, è stato deciso in via definitiva anche se sembra esserci un adeguato consenso ai piani alti della Casa madre Volkswagen. Non c’è ancora l’approvazione, ma all’interno del gruppo il progetto è noto ha spiegato il manager durante una tavola rotonda con la stampa italiana – e, dal punto di vista della tipologia di prodotto, è visto come molto adeguato e coerente con il Dna e la strategia della Lamborghini perché oggi una GT non l’abbiamo in gamma. Inoltre, nel mondo del lusso e delle supersportive, la maggior parte dei nostri concorrenti ha delle GT. Quindi, anche secondo il gruppo, sarebbe un addendum più che benvenuto. Un ulteriore ampliamento della gamma, invece, è escluso, quantomeno nel breve e medio termine: Oggi non abbiano nessun programma per fare un quinto modello né tantomeno un’altra Suv, ma io, in campo automobilistico, ho imparato che la regola più importante è mai dire mai’. Oggi non lo vedo e mi sento di metterci la firma, ma non posso dire che in futuro, magari tra 10 o 15 anni, e se l’azienda si sviluppa, non possano emergere opportunità (di espansione della gamma, ndr) che oggi io non vedo.

Le strategie odierne. D’altro canto, al momento, le priorità sono altre. La Lamborghini, infatti sta, lavorando al facelift’ della Urus, che sarà svelato a metà agosto a Pebble Beach, mentre a fine anno arriverà l’ultima versione della Huracán con motore a combustione interna. Poi, tra il 2023 e il 2024, ci sarà la nostra rivoluzione ibrida, ha ricordato Winkelmann. Dunque, nel 2023 è previsto il debutto della nuova Aventador e nel 2024 quello delle nuove Urus e Huracán. Il rinnovo della gamma all’insegna dell’ibridazione consentirà, quindi, alla Lamborghini di arrivare nel 2025 con un abbattimento della CO2 di almeno il 50% rispetto al portafoglio attuale, mantenendo la promessa di avere più performance. Per il futuro si punta sull’ibrido, ma, anche alla luce del recente cambio della guardia al vertice del gruppo di Wolfsburg, non è esclusa la possibilità di guardare ad altre alternative come sta facendo la consociata Porsche con i carburanti sintetici.

Una finestra sugli e-fuel. A tal proposito, Winkelmann è stato abbastanza chiaro: Noi abbiamo sempre detto che ci piacerebbe continuare il più possibile con l’ibridazione delle supersportive Huracán e Aventador di nuova generazione, anche dopo il 2030, con la benzina sintetica, e ci piacerebbe andare sull’elettrico con Urus e il quarto modello. La Casa del Toro vuole dunque mantenere aperte le porte a qualsiasi evoluzione tecnologica anche se Winkelmann ha tenuto a precisare quanto i tempi siano stretti. Il Parlamento europeo ha spiegato ha preso una decisione molto importante con il bando delle endotermiche al 2035 e la deroga per i piccoli produttori al 2036, quindi 12 mesi in più, ma a noi i 12 mesi non interessano perché noi facciamo piani più che decennali e i 12 mesi non ci cambiano la vita. Vedremo come andrà perché anno dopo anno ci saranno delle verifiche sulla possibilità di mettere in opera il bando totale. Noi abbiamo ancora qualche anno per decidere. Dopo il 2025/26 dobbiamo decidere sulla prossima generazione di prodotto. A noi il sintetico piacerebbe ma so anche che molte grandi città, prima del 2030, abbatteranno di molto le soglie di ingresso e bloccheranno la circolazione. Dunque, a noi importa di più avere un’armonizzazione delle regole a livello globale perché produciamo auto che devono essere omologate ovunque nel mondo. Dobbiamo stare attenti a fare le scelte giuste nel momento giusto, ha sintetizzato Winkelmann. A ogni modo, abbiano ancora una finestra di tempo per capire se la benzina sintetica abbia un futuro o meno.

Conti eccezionali. La tavola rotonda è stata l’occasione anche per avere uno sguardo sulle performance commerciali e finanziarie della Casa del Toro. Malgrado le continue incertezze, la Lamborghini ha chiuso il primo semestre con risultati definiti eccezionali. Le consegne hanno raggiunto il nuovo record delle 5.090 unità (+4,9% sul pari periodo del 2021), mentre il fatturato è cresciuto addirittura del 30,6% a 1,332 miliardi di euro. Il dato per noi più impressionante è però quello della profittabilità, ha chiarito Winkelmann. L’utile operativo, infatti, è balzato del 69,6% a 425 milioni, superano i 393 milioni registrati nell’intero 2021: si tratta di un risultato veramente importante per noi perché la pandemia e la guerra in Ucraina hanno portato ulteriori rischi e pericoli come l’aumento dei costi, delle materie prime, dell’energia, dell’inflazione. Alla base della crescita della redditività c’è non solo un favorevole cambio euro/dollaro, ma anche fattori strutturali, non contingenti, come il mix di prodotto e le personalizzazioni. Inoltre, l’azienda non ha pagato dazio alla crisi dei chip perché, grazie ai bassi volumi e agli alti margini, ha ottenuto dal gruppo Volkswagen una precedenza nelle forniture rispetto ad altri marchi. 

Gli obiettivi. Per il futuro, la Lamborghini può contare su un portafoglio ordini solido, che copre 18 mesi di produzione e su una specifica tendenza di mercato: la crescente richiesta proprio di personalizzazioni e di modelli di alta gamma. Il trend dovrebbe aiutare l’azienda emiliana a raggiungere obiettivi ambiziosi principalmente sul fronte reddituale. La Lamborghini non punta a superare le 10 mila unità vendute (vogliamo una crescita controllata e fisiologica) anche se Winkelmann non ha escluso il target quando la gamma sarà rinnovata e ampliata: dal 2025 in poi possiamo pensare a una crescita più elevata ma dobbiamo vedere anche come si sviluppano il mercato e l’economia. Non si guarda neanche a superare la soglia dei 3 miliardi di fatturato: Non ci interessa, a noi interessa il Ros, il Return-on-sales, che l’anno scorso era al di sopra del 20% e che noi vogliano si attesti in un corridoio tra il 22% e il 25%. Nei prossimi anni, per noi è più importante del fatturato perché dà valore all’azienda. Valore non significa valorizzazione, magari tramite uno sbarco in Borsa. Non sta a me deciderlo ha puntualizzato Winkelmann ma le notizie che ho io sono che non è prevista attualmente una quotazione della nostra azienda. Il numero uno di Sant’Agata Bolognese ha quindi ribadito l’intenzione di puntare su sistemi di guida assistita per l’Urus e il quarto modello, soprattutto per affrontare condizioni di traffico congestionato, e ha, infine, escluso categoricamente qualsiasi velleità di entrare in Formula 1.